Di Mascio, presidente Coa: “L’Avvocatura deve impegnarsi per la donna nella società e nel lavoro”

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“Ancora nel mondo diritti negati alle donne, l’impegno sociale dell’Avvocatura al riconoscimento degli stessi e alla promozione della donna nella società civile e nel lavoro”.
“La data dell’otto marzo costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla condizione della donna in molti paesi del mondo, ove le vengono negati diritti fondamentali: non può lavorare, possedere denaro, esprimere la sua opinione, non ha alcun potere decisionale nel nucleo famigliare e non è rappresentata a livello istituzionale”. A dichiararlo l’avvocato Giuseppe Di Mascio, presidente del Coa di Cassino.
“In alcuni Paesi, in particolare, la donna è esposta ad abusi e violenze, senza avere alcuna adeguata tutela legislativa e giuridica; nel Medio Oriente ancora esiste la pratica del matrimonio forzato o riparatore, mentre in Africa persiste la crudele pratica della mutilazione genitale femminile.
In tali contesti, che privano la donna di ogni dignità, precludendole anche la possibilità di accedere agli studi universitari, si rendono riconoscibili le storie e le battaglie di tante Avvocate, che hanno rischiato la morte, e subito la prigionia, pur di difendere la dignità della loro condizione e lottare per il riconoscimento dei diritti fondamentali.
Basti pensare all’Avvocata Nasrin Sotoudeh, fatta prigioniera nel 2018 e rilasciata nel dicembre del 2021 per motivi di salute, che ha assunto la difesa delle donne che avevano protestato contro l’obbligo di indossare il hijab; oppure all’Avvocata indiana Flavia Agnes, attivista dei diritti delle donne o ancora all’Avvocata Shiran Ebadi, primo e unico Premio Nobel per la pace nel mondo arabo.
Nel nostro passato risalta la figura di Lidia Poet, prima donna ad essere iscritta nell’Albo degli Avvocati, alla quale va intestata la battaglia contro il divieto di esercizio della professione da parte delle donne.
Sono queste storie, di oggi e di ieri, che rendono orgogliosa l’Avvocatura intera, che esprime e manifesta tutta la sua capacità di incidere sulle condizioni e le leggi della società civile, combattendone ingiustizie e discriminazioni, fino a cambiarne lo sviluppo, per renderlo coerente con i valori fondamentali dell’uguaglianza e del rispetto della dignità di ognuno.
Sulla scia di tali preziosi esempi, l’Avvocatura deve impegnarsi perché in ogni contesto, compreso quello dell’esercizio della professione, siano superati ed eliminati tutti gli ostacoli che non consentono alla donna il pieno sviluppo delle proprie capacità intellettive e professionali, come pure di tutte quelle condizioni che non ne valorizzano e premiano il lavoro in maniera paritaria rispetto ai loro colleghi uomini” conclude Di Mascio.

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