Elezioni, Pietro Pacitti: “Salario minimo e un futuro migliore per i giovani”

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“Un Paese in cui esistono paghe che non consentono di vivere dignitosamente non è un Paese che può definirsi civile”. Ad affermarlo Pietro Pacitti, candidato al senato di Impegno Civico collegio plurinominale circoscrizione Lazio P02. “E lo stesso vale per un Paese che non riesci a trattenere i suoi talenti migliori. Per questo noi di Impegno civico insistiamo molto sulla necessità di introdurre un salario minimo e contestualmente un salario equo”.

Le priorità

“Non è accettabile che in Italia ci sia ancora chi lavora per 2-3 euro l’ora o comunque sotto una soglia che garantisca la dignità delle persone”. Incalza Pacitti. “Secondo l’ultimo report di “In-work poverty in the EU” in Italia l’11,7% dei lavoratori dipendenti riceve un salario inferiore ai minimi contrattuali. Mentre la media europea è più bassa quasi di tre punti percentuali. Dobbiamo affrontare con determinazione la questione dei ‘working poor’, i lavoratori e lavoratrici impoveriti. E mettere subito in campo misure che riconoscano stipendi adeguati anche a tanti professionisti che percepiscono retribuzioni più alte rispetto alla soglia minima ma comunque non adeguate alla loro capacità ed esperienza”.

Errori del sistema

“Sul salario minimo stavamo lavorando proprio quando forze politiche scellerate hanno fatto cadere il governo Draghi. Rimane uno dei principali punti del nostro impegno e insieme alle imprese e alle parti sociali raggiungeremo al più presto questo risultato. Ma Impegno Civico è l’unica forza politica a porre una questione ancora più ampia e di fondo: dobbiamo introdurre un salario equo per chi ha un livello di formazione avanzato e competenze elevate” prosegue Pacitti.

Sostegno a famiglie, imprese e giovani

“È interesse di tutti, perché altrimenti Stato, famiglie e imprese investono per la formazione di giovani che poi si fermano all’estero, dove stipendi e prospettive di carriera sono più vantaggiosi. Stesso discorso va fatto per le partite Iva, che hanno diritto a un equo compenso commisurato alla professionalità che esprimono, oltre che a forme di welfare adeguate. Con il sostegno dei cittadini a Impegno Civico, dal 25 settembre ci sarà in Parlamento una forza in grado di battersi e di ottenere questi e tanti altri risultati”, conclude Pietro Pacitti.

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