Leone: «Maggioranza frutto di un percorso non trasparente»

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Questo Consiglio Comunale, non è un’aula di giustizia. Quante volte lo abbiamo sentito dire, nei giorni scorsi e anche questa sera. Ma altrettanto non dovrebbe esserlo La Politica. Dove dovrebbe esserci dialettica, scontro anche duro ma rispetto dell’avversario.

Avversari, caro Sindaco e non Nemici, come da anni a questa parte siamo abituati, con lei protagonista di questo clima rancoroso, avverso, buio. E oggi Lei raccoglie il clima che ha seminato in questi anni. Lei più di tutti.

Fatti gravi

Questo Consiglio Comunale è l’aula massima, sovrana della nostra città. E’ qui che ci si dovrebbe confrontare. E’ qui che si dovrebbe chiarire alla città e ai cittadini di fatti ed eventi accaduti, e che, come in questo caso hanno visto il compiersi di fatti gravi. Un fatto, Politicamente e Moralmente grave.

Si, la sua è l’Amministrazione che deve rispondere alla città della questione morale. C’è una questione morale da affrontare.
C’è una grandissima questione morale del suo Sindacato.

Morale e Politica

Una questione morale che si intreccia con la Politica. Perché caro Sindaco, un conto è giustamente la volontà dell’elettore, un altro è la legalità con la quale si partecipa ad una competizione elettorale.

Qui non ci sono ipotesi di reato, qui c’è un fatto, acclarato, 47 firme, almeno, non riconosciute dai sottoscrittori. In più, è da aggiungerci, le dichiarazioni di chi quelle firme, le ha messe .E le dichiarazioni di chi quelle firme dovrebbe averle “autenticate”

Il dato politico

Il dato politico, è che questa Amministrazione è frutto di un percorso non trasparente, un percorso che ha condizionato il voto libero degli elettori. Ed è un dato Politico.

Così come lo è quello che c’è dietro, i legami politici che ci sono dietro la vostra amministrazione. Sono quegli stessi intrecci politici, che Lei stesso, a parti inverse rispetto ad oggi ricordava dai banchi dell’opposizione in un consiglio comunale, e prima ancora in una conferenza stampa.

Ma Lei è bravissimo, a cambiare il suo vocabolario, gliel’ho detto anche in altre occasioni.

Lei voleva cambiare la città ma ad oggi ha cambiato solo il suo vocabolario:

  1. quello che un tempo era un “intreccio politico”, un “inganno” dei cittadini di Cassino nel 2016, è diventato nel 2019 con Lei protagonista, una “Alleanza Politica”
  2. quello che vedeva già condannati i consiglieri sul caso Welcome to Italy nel 2017, uno di quegli indagati è diventato il suo “sponsor” politico ed ha un peso politico nella sua maggioranza.
  3. L’atteggiamento di denigrare gli avversari utilizzando termini quali “squallore politico” e “abusivo” ad un Sindaco, di alludere ad inchieste e a procedimenti giudiziari e che tutti identifichiamo come tipico di una sinistra “giustizialista-forcaiola”, diventa oggi con lei protagonista, “garantismo democristiano”.

La gogna mediatica

Insomma, Lei Signor Sindaco, che forse non tutti i suoi consiglieri comunali la conoscono nel suo modus operandi in politica, gia dal 2013, e in particolar modo nel 2014 aveva iniziato ad applicare lo strumento “giustizialista” in Politica, facendo costituire Parte civile il Comune di Cassino contro ex amministratori, poi assolti anni dopo, ma che subirono provvedimenti di sequestro preventivo ai loro conti correnti, alle loro proprietà, e che attraversarono anche una lunga gogna mediatica.

Oggi, dovremmo chiedere la stessa cosa a Lei. Dovremmo vederla costituire il Comune di Cassino parte civile contro un suo consigliere di maggioranza, contro il suo partito il PD, contro il suo gruppo consiliare. Se io fossi come lei. Un giustizialista, moralista a fasi alterne.

Una volta, un grande Sindaco della nostra città, il Sindaco Gargano, mi disse: “Si può essere eletti Sindaci, ma poi, bisogna diventarlo”.

Noi porteremo all’attenzione di tutte le istituzioni la questione delle 47 firme, almeno, false, per ridare presto la voce ai cittadini di cassino.

Benedetto Leone

Consigliere Comunale

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