Petrarcone: «Basta una firma falsa per imbrogliare la città»

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«Non vogliamo certamente fare processi, ma porre in questa sede la questione morale. siamo in presenza di reati contro la fede pubblica e di reati che riguardano il regolare svolgimemto delle consultazioni elettorali». Lo ha dichiarato Giuseppe Golini Petrarcone nella seduta di consiglio comunale odierna.

«E’ di tutta evidenza che, se confermati in giudizio, – ha detto ancora – decreterebbero la illegittimità’ del voto del 2019 e quindi la caduta del sindaco e dell’intero consiglio comunale. Ma quello che oggi mi preme sottolineare e che noi sapevamo che tutte queste vicende sono indissolubilmente legate a quel personaggio cui prima facevo cenno e che e’ stato l’artefice della candidature di salera e costruttore della lista del P.D. Anche qui vorrei essere smentito con fatti concreti».

Anche una firma

«Si dirà inoltre che quanto alle firme false o presunte tali, – ha spiegato Petrarcone – problema è il superamento o meno della prova di resistenza. Anche questa difesa non regge, per fu  ordini di motivi: in primis perché l’indagine conclusa parla di almeno 47 firme false. Almeno, è un avverbio di quantità, lascia intendere che potrebbero essere di più o molte di più. In ogni caso, tralasciando il dato numerico, cio’ che va valutato e che ci preoccupa e preoccupa la città è che per presentare una lista della vostra coalizione, quella del pd, quella con piu’ consiglieri eletti, anche con sola una firma falsa la citta’ sarebbe stata imbrogliata.

Chi sono gli amici?

«Per ultimo, – ha concluso – ma non per ordine di importanza, ci si interroga sulle dichiarazioni pubbliche dell’altra indagata, la consigliera provinciale avv. Sardellitti, dichiarazioni non certo sollecitate ma spontanee: ”mi sono fidata di amici”. Chi sono questi amici? Vorremmo sapere anche questo».

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