Per (Dis)fare un albero…..

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L’epilogo era chiaro già dall’inizio delle prime polemiche. L’unica cosa su cui non esistevano dubbi era che gli alberi in piazza Diamare sarebbero spariti. L’incertezza era sul come sarebbero stati estirpati dal luogo che li ha ospitati per decine e decine di anni. A niente sono valse le proteste, se cosi possiamo chiamarle, degli ambientalisti, ecologisti e compagnia cantando. Anche perché si sa, un caffè, mette sempre tutti d’accordo e buona notte al secchio.

Si vocifera che dopo “leccidio” del mese scorso (Leggi Leccidio di Piazza Diamare), dove uno degli alberi venne letteralmente “segato”, l’amministrazione comunale abbia contattato una società che proprio oggi ha provveduto a rimuovere i lecci con tanto di radici al seguito. Si dice per essere poi piantumati in altro luogo che, però, ad oggi, non è dato sapere. Come nessuno può essere sicuro che gli alberi possano “sopravvivere” ancora per molto tempo.

L’indignazione corre sui social

Dopo le prime foto dell’operato della società l’indignazione è tornata sovrana sui social. C’è chi ha contestato la procedura definendola del tutto sbagliata. Altri hanno dichiarato semplicemente che «Sono piante morte, non riprenderanno più per tanti motivi». C’ anche chi ha sostenuto che i lecci non riusciranno a sopravvivere per via del periodo sbagliato per la rimozione e per il fatto che la zolla sembrerebbe addirittura troppo piccola. Insomma sul “libro” degli esperti sono tante le contestazioni mosse nei confronti dell’amministrazione comunale.

Imbarazzante

Sulla tematica è intervenuto anche il consigliere di opposizione Benedetto Leone. Un «mese di polemiche sul taglio degli alberi. – ha detto – Lavori fermi. Comunicati stampa dell’Amministrazione che tranquillizzano le associazioni. Comunicati che si dissociano dal progettista. Comunicati che parlano di pseudo “cliniche” di recupero degli alberi… Per poi arrivare allo stesso risultato di un mese fa. Imbarazzanti».

Ci torna alla mente la canzoncina che ci hanno insegnato quando eravamo piccoli: le cose di ogni giorni raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. E qualcuno, intanto, ci ha insegnato come (s)fare un albero.

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