Cassino, “Leccidio” di Piazza Diamare

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Cassino – Passerà alla storia come “leccidio” di Piazza Diamare. Se siano teste o lecci non fa differenza per il Re di Cuori, Enzo Salera e il suo esercito di carte: se c’è da tagliare, si taglia e basta. “L’architetto Bianchi ci ha fornito un’idea progettuale, – ha dichiarato il primo cittadino ad un noto blogma il progetto esecutivo è a cura dell’ufficio tecnico. Noi andiamo avanti con quello che era il progetto originario, ci dispiace che Bianchi abbia cambiato idea e non supporti più questa decisione. Significa che non ci sarà più collaborazione“. In sostanza i lecci rimasti saranno espiantati e piantumati altrove e l’architetto Bianchi può fare anche le valigie.

Perché Giacomo Bianchi?

D’altra parte l’ultimo dispaccio pervenuto dal Comune recitava: gli alberi saranno salvati e spostati altrove. A confondere le idee, però, e regalare una speranza agli ecologisti e ambientalisti era stato l’architetto Giacomo Bianchi. Il quale, infatti, nei giorni scorsi, aveva preso l’impegno con alcuni cittadini di Cassino affinché gli alberi superstiti sarebbero rimasti li dove sono ora. Dichiarazioni che hanno prodotto scene di giubilo in tutta la città da parte di chicchessia. Ma una domanda c’era da porsela: l’architetto Bianchi a che titolo avrebbe esternato queste considerazioni?

Come afferma anche il Sindaco di Cassino il progetto esecutivo è stato realizzato dai professionisti dell’ufficio tecnico del Comune a cui l’architetto aveva fornito, precedentemente, un’idea. Se ragioniamo un poco, visto che tale stato di cose era risaputo, magari l’interlocutore diretto con cui parlare della vicenda non poteva di certo essere lui. Con questo non vogliamo sminuire la figura di Giacomo Bianchi. A cui comunque riconosciuto di averci messo la faccia. Lui a differenza di molti politologi di quartiere, attivisti improvvisati e amministratori miopi, una visione, una idea di città ce l’ha ed anche ben chiara. Idea che può essere condivisibile o meno ma, che dulcis in fundo, non sembra piacere neanche troppo all’amministrazione comunale, vista la fulminea epurazione. Una parola fuori posto e via: “Tagliategli la testa”.

Un esperto

Intanto però l’opposizione vuole vederci chiaro e, soprattutto, provare a controllare se le cose saranno fatte per bene. Secondi indiscrezioni, infatti, i consiglieri comunali Benedetto Leone e Salvatore Fontana vorrebbero richiedere a Salera & Compagni, visto che l’area del cantiere è stata recintata con dei teli, la presenza di un esperto indicato dall’opposizione durante l’espiantamento e la successiva piantumazione dei lecci rimasti ancora in piedi.

1 commento

“una idea di città ce l’ha ed anche ben chiara. Idea che può essere condivisibile o meno” ecco qua sta il punto non basta avere un’idea di città tale idea deve essere condivisa dai cittadini. Il ‘ rendering” fin qui noto e avvalorato dalla decimazione dei lecci è un’ idea da architettura modernista del ventennio dove il verde è secondario e si spalancano spazi desolati e architetture severe e inutilmente celebrative!

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