Oggi, più di prima, si evidenzia in maniera esponenziale di persone anziane che non riescono ad accedere a visite o esami diagnostici per colpa delle liste d’attesa troppo lunghe.
Il Covid-19 ha peggiorato una situazione già di per sé molto critica. Per sopperire alle criticità delle lunghe liste della sanità pubblica i pensionati non possono contare sul welfare integrativo che hanno a disposizione molti lavoratori dipendenti, quindi è estremamente urgente un intervento per tutelare i soggetti più deboli della società.
Problema grave
Il problema era già molto grave prima, ma la pandemia ha peggiorato di molto la situazione per visite ed esami. Si sono ulteriormente allungati, anche negli ospedali e negli ambulatori del nostro territorio, i tempi d’attesa per interventi chirurgici. Ma anche visite ed esami specialistici. A patire i disagi maggiori, ancora una volta, sono soprattutto i soggetti più deboli, cioè gli anziani.
Dall’emergenza pandemica si rischia infatti di passare a un’altra emergenza, quella della difficoltà di accesso alle cure, soprattutto per le persone della terza età. Allo stesso modo i ritardi negli screening oncologici, particolarmente rilevanti in età avanzata, rischiano di causare centinaia di diagnosi rinviate, con conseguenze drammatiche.
Liste di attesa: Gli anziani sono più penalizzati di tutti
Mesi e mesi attendendo e soprattutto sperando di non aggravare il proprio stato di salute.
I tempi d’attesa sono ormai lunghissimi e gli anziani sono i più penalizzati di tutti. Al contrario di differenti categorie di lavoratori, difatti, i pensionati non possono contare sul welfare integrativo. Non hanno, dunque, alcun tipo di assicurazione sanitaria, che limiterebbe l’impatto economico degli esami privati. C’è dunque chi, pur di non attendere i tempi drammatici della sanità pubblica per alcune prestazioni, ha scelto di rinunciare anche a beni di primaria necessità pur di potersi consentire una visita specialistica o un esame privato.
Attendere il proprio turno per mesi
Molti, non senza ansia e timori, sono costretti ad attendere il loro turno mesi e mesi (nei migliori dei casi), auspicando che la loro patologia non peggiori. Eppure, proprio soggetti fragili come gli anziani necessiterebbero, principalmente in questa fase, di interventi chirurgici, visite ed esami in tempi molto rapidi. Gli anziani dopo aver pagato più di tutti il prezzo della pandemia, ora rischiano di morire di lunghe attese.
Questo è inaccettabile: viviamo un’emergenza e bisogna agire di conseguenza, il problema non si risolverà da solo o sperando nella buona sorte.
Carmine Di Mambro
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