Attualmente è l’Executive Chef presso W Barcelona, responsabile del nuovo Ristorante FIRE. Carlotta Delicato, originaria di Cassino, non ha di certo bisogno di presentazioni, la vittoria ad Hell’s Kitchen e le grandi esperienze acquisite in notissimi brand della ristorazione a livello mondiale, la classificano sicuramente tra gli astri emergenti della cucina italiana. Per il momento in trasferta all’estero, in Spagna, come detto, si è raccontata in un’intervista all’Ansa: tra presente e futuro e…tifo sfegatato
A braccia aperte
«In Spagna mi trovo benissimo – ha esordito così la giovane chef su Ansa.it– perché è un popolo che ti accoglie a braccia aperte e ti fa sentire a casa.
Ovviamente il mio cuore è in Italia e spero prima o poi di tornare. Nel menù ho inserito qualche piatto della cucina italiana perché fa parte della mia esperienza, della mia cultura e della mia tradizione, non è un menù italiano ma un tocco di italianità c’è, valorizzando alcuni prodotti o alcune ricette.
Qui mi hanno dato molte possibilità e molte responsabilità, sono ‘gradecida’ alla Spagna, gli devo molto».
La Carlotta tifosa
Martedì la sfida di Euro 2020 tra Italia e Spagna la pone davanti ad un bivio. Ma la scelta è chiara, senza giri di parole:«Ovviamente tra Italia e Spagna il mio cuore batte per gli azzurri. Non potrei tifare altro. Sono orgogliosa e felice di lavorare in Spagna, – ha detto la Chef – era uno dei miei sogni, ma l’Italia rimane sempre l’Italia”.E questa nazionale dà fiducia».
E poi ha tirato fuori tutta la sua passione: «Sono un tifosa – ha spiegato Carlotta – e sto seguendo gli Europei. Quando ero piccola giocavo a calcio, da ragazza mi piaceva andare allo stadio e tifare per la mia squadra del cuore, la Lazio. Purtroppo per motivi di lavoro non riesco a seguire il calcio come vorrei, ma per Europei e Mondiali trovo sempre il tempo. Sono fiera di quello che abbiamo fatto finora e di dove siamo arrivati.
Martedì farò in modo di vedere la partita, in qualche modo ce la farò, non posso perderla».
Pochi dubbi anche sul giocatore preferito: «Il più grande di tutti è il ct Roberto Mancini perché ha creato un team. Ogni giocatore porta qualcosa alla squadra, non ce n’è uno sopra gli altri. Io amo il calore e la passione, Insigne e Immobile ‘me fanno morì’. Ma quello che ha fatto Mancini è un po’ quello che avviene in una cucina vincente, dove si crea un ‘equipo’, un team, tutti sono fondamentali nel proprio ruolo, dallo chef al cameriere».
Un piatto per Italia-Spagna
Tutto il suo talento è venuto fuori rispondendo alla domanda:Se dovessi preparare un piatto per la sfida Italia-Spagna?
«Farei un risotto con contaminazioni spagnole, ovvero con Gamba roja (gambero rosso) e Pimentone (paprica), che mischia i vari sapori di Italia e Spagna. Sono riuscita a far mangiare un risotto agli spagnoli, cosa non facile dato che loro sono abituati alla paella o all’arroz. Io gli ho presentato un riso mantecato all’italiana, è stata una grande vittoria. Ne vado fiera. Loro sono restii a questa lavorazione del riso».