Il Consiglio Comunale di Cassino della scorsa settimana ha riacceso i riflettori, tra le altre cose, su una delle ferite più profonde del territorio: l’area del Nocione, discarica abusiva e fonte di crescenti preoccupazioni per la salute pubblica. Al centro del dibattito, l’interrogazione del Consigliere Carmine Di Mambro, da sempre in prima linea su tutte le tematiche ambientali e che dopo un anno di silenzio amministrativo sulla questione, ha rotto gli indugi chiedendo chiarezza e un cronoprogramma certo sulle attività di bonifica.
Un’attesa lunga, quella di Di Mambro, che ha voluto sottolineare come l’elezione del nuovo Consiglio Comunale, avvenuta lo scorso giugno, non abbia portato a un’accelerazione sulle bonifiche. Tutt’altro. “Ho atteso un anno intero dall’insediamento di questa amministrazione,” ha dichiarato Di Mambro al termine della seduta, “un anno in cui del Nocione non si è mai parlato in quest’aula. Oggi, con questa interrogazione, ho voluto dare voce alle preoccupazioni di tanti concittadini, in particolare di quelli colpiti da patologie oncologiche, che vivono nell’incertezza e nel timore.”
L’assessore all’Ambiente Pierluigi Pontone, chiamato in causa dall’interrogazione, ha fornito alcune rassicurazioni, indicando che nel giro di pochi mesi, al massimo entro il mese di novembre 2025, si dovrebbe finalmente avviare la bonifica definitiva dell’area. Una notizia accolta con cauto ottimismo, ma anche con scetticismo, dal Consigliere Di Mambro.
“Vogliamo essere ottimisti e sperare che adesso, entro novembre, si faccia finalmente tutto il necessario per mettere in sicurezza il Nocione,” ha commentato Di Mambro, evidenziando però la discrasia tra le promesse e lo stato dei fatti. “Ma, stando a quanto visto e sentito in questo primo anno di consiliatura, e considerando la complessità dell’intervento, appare però una promessa non realizzabile nei tempi indicati. Troppo tempo è già stato perso.”

L’interrogazione di Di Mambro ha ripercorso le tappe di una vicenda annosa, ricordando come già dal 15 aprile 2021 fossero state avviate le prime attività di monitoraggio e indagini geofisiche. Un percorso che, dopo oltre quattro anni, sembra ancora bloccato dall’attesa dell’ultima autorizzazione, quella della Provincia, come emerso anche da una riunione tenutasi a luglio 2024.
Oltre alla bonifica, Di Mambro ha puntato il dito sui fenomeni collaterali che continuano a interessare l’area: i numerosi incendi e il pascolo abusivo, entrambi rischi gravi per la salute e l’ambiente. “Chiediamo all’Amministrazione quali azioni immediate e mirate intenda mettere in atto per contrastare questi fenomeni,” ha incalzato il Consigliere, sottolineando la necessità di risposte concrete e una maggiore trasparenza nei confronti della cittadinanza.
La palla ora passa all’Amministrazione, che si trova di fronte alla sfida di mantenere la promessa di un avvio della bonifica entro novembre. Una promessa che, per Carmine Di Mambro e per molti cittadini cassinati, dovrà trasformarsi in fatti concreti, dopo un anno di apparente stallo su una questione di vitale importanza per il futuro del territorio.
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