Lo spostamento sembrerebbe promosso dal sindaco, ma a pagarne il prezzo saranno i cittadini e le casse comunali. In discussione l’accessibilità e il ruolo strategico del centro urbano.
Dopo l’Inps, anche il Centro per l’Impiego di Cassino sembra destinato a lasciare il centro cittadino per essere trasferito nella zona industriale. Un’ipotesi che, se confermata, rischia di allontanare ulteriormente i servizi pubblici dal cuore della città e di impoverirne il tessuto urbano, tanto sul piano funzionale quanto simbolico. Questo con trasporti pubblici che purtroppo non garantiscono copertura adeguata alle esigenze della comunità.
Cassino svuotata
Uffici pubblici, servizi al cittadino, il Commissariato, Università, Rettorato, gran parte delle scuole superiori: la città negli ultimi anni è stata “svuotata” da postazioni e strutture di primaria importanza che sono state ricollocate in periferia non tenendo conto dell’importanza, invece, della loro collocazione all’interno della geografia cittadina e, di conseguenza, del tessuto sociale che è composto anche da persone che hanno difficoltà a muoversi in questo dedalo di uffici e luoghi della quotidianità. Troppo distanti e mal collegati.
Secondo quanto trapela, la nuova sede destinata al Centro per l’Impiego sarebbe stata individuata in un immobile di proprietà comunale situato nell’area ex Fiat. Tuttavia, l’edificio necessita di una ristrutturazione completa prima di poter ospitare gli uffici. Un intervento tutt’altro che indolore per le casse pubbliche, che dovrà essere sostenuto dal bilancio comunale. Una spesa considerevole, che solleva interrogativi sull’effettiva convenienza dell’operazione, specie in un periodo in cui si richiederebbero interventi mirati a rafforzare – non svuotare – i presìdi di prossimità.
Promosso dal Sindaco
Secondo fonti vicine all’amministrazione, lo spostamento sembrerebbe essere stato promosso direttamente dal sindaco di Cassino, che avrebbe individuato nella zona industriale – e in particolare in un immobile comunale – la nuova sede del Centro per l’Impiego. Una scelta che, pur non rientrando nelle sue competenze esclusive, riflette il ruolo attivo del Comune nell’offrire soluzioni logistiche alla Regione, che detiene la titolarità del servizio. E questo apre interrogativi non solo sulla sostenibilità economica dell’operazione, ma anche sull’effettiva utilità di allontanare dal centro urbano un servizio così essenziale per la cittadinanza.
A farne le spese saranno soprattutto le fasce più deboli: disoccupati, giovani in cerca di prima occupazione, persone con difficoltà di mobilità. Per loro, raggiungere la nuova sede nell’area industriale – distante dal centro, mal collegata e priva di servizi di prossimità – rappresenterà un ostacolo concreto.
Attendiamo conferme ufficiali
In attesa di conferme ufficiali dalla presa di posizione chiara dell’amministrazione comunale, cresce in città la preoccupazione per una tendenza ormai evidente: Cassino rischia di perdere il suo ruolo di polo amministrativo e di riferimento per il sud del Lazio. La dislocazione dei servizi pubblici verso la periferia – già avviata con l’Inps e l’Agenzia delle Entrate – si conferma come una scelta strutturale, i cui effetti si faranno sentire nel tempo, anche in termini di vivibilità, commercio e centralità urbana.