E’ accaduto nella notte di Pasqua a Cassino. Poco dopo la mezzanotte allarme alla culla della vita posta poco distante dalla Concattedrale. Immediatamente le suore si sono date da fare per raggiungere la culla, un posto nato per aiutare mamme in difficoltà. Un luogo in cui lasciare il proprio figlio, magari perché impossibilitate a crescerlo, per disperazione, per ragioni che nessuno forse comprenderà mai. Un luogo in cui restare anonimi. Una realtà che esiste in moltissime città italiane, sia in ospedali che in strutture sociali o religiose. E che tante donne ha aiutato come riportato spesso proprio dalla cronaca nazionale.
Ieri notte però qualcuno ha deciso di utilizzare la culla della vita nel modo più ingiusto e incivile possibile, lasciando una busta di immondizia. Un luogo che dovrebbe accogliere la vita ha invece “accolto” rifiuti. Un segno che qualcosa, più di qualcosa, non va per il verso giusto nella nostra società. Chiunque abbia deciso di compiere questo gesto, per scherzo, consapevolmente o perché magari istigato a farlo, dovrebbe fermarsi a pensare. A volte un gesto, seppur commesso per goliardia, assume un valore ben preciso e un peso che lascia un segno.
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