Buongiovanni: “Ascolterò i ragazzi per costruire una città a misura di giovane”

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“Ho più volte parlato dell’importanza dei giovani per ridare vita alla città. Il centro, le periferie, i parchi e le piazze sono luoghi d’aggregazione per antonomasia. In questa ottica avevo visto nella possibilità di riportare le scuole in centro un volano importante per il territorio. Mi vengono in mente le parole cantate da Jovanotti “I giovani girano per la città. I giovani parlano con i muri ma non ascoltano la risposta, hanno una scritta sulla maglietta e non domandano quanto costa. I giovani sono dentro i sondaggi catalogati in percentuali. I giovani stanno bene. I giovani stanno male. I giovani quali quelli più belli oppure i giovani quelli brutti? I ricchi. I poveri. I giovani cosa. I giovani che? I giovani tutti”. Ecco io vorrei vedere i giovani tutti valorizzati”. Questo è un tema che rappresenta una delle priorità per Arturo Buongiovanni, candidato sindaco del Centrodestra. Un punto di partenza sul quale costruire. “In questa città, dove pure esistono tante realtà associative, di tipo sportivo, teatrale, musicale, vorrei vedere tutti i ragazzi al centro. Anche quelli che, nonostante tutto, si trovano fuori, emarginati. Perché magari non “catalogati”, perché “diversi”. So che ce ne sono tanti che vorrebbero partecipare attivamente ma continuano a guardare la città e la vita che la anima da una posizione defilata. Le idee ci sono, sono migliaia. Ci sono tante idee perché ci sono tanti modi di vedere i luoghi di aggregazione, tanti modi di vivere la quotidianità. Penso a qualche giovane che mi ha detto di avere difficoltà a raggiungere il centro dalle zone più periferiche, perché senza il passaggio in auto dei genitori diventa complicato e il trasporto pubblico non basta. Penso ai giovani che mi hanno sottolineato la necessità di avere maggiore offerta negli impianti sportivi, magari liberi o di facile accesso anche economico, perché a volte diventa un lusso anche una partita di calcio. Penso ai giovani artisti che vorrebbero esprimersi di più, attraverso concerti, eventi, mostre. A prescindere dai singoli eventi”.

“Siamo abituati a vedere i nostri ragazzi popolare la città nei weekend, tra la piazza e il corso, spesso con il bicchiere in mano e lo sguardo spento. Tra una rissa e una discussione. Ma hanno bisogno di qualcosa in più, sono giovani, sono desiderosi di esprimersi, nei modi più disparati. E vanno rispettati tutti. E’ per questo che vorrei incontrarli, parlare con i rappresentanti degli studenti dei numerosi istituti di Cassino. Con i giovani universitari che popolano le aule dell’Unicas. Con quelli che sono nati altrove e stanno crescendo qui. Già in questi giorni ho avuto l’occasione di parlare con alcuni di loro, sono interessato ad ascoltarli tutti, per costruire insieme a loro una città diversa, aperta, colorata, piena di vita e che dia la possibilità a tutti di sentirsi parte di qualcosa e di potersi esprimere al meglio”. Ha concluso Buongiovanni, al lavoro per costruire la Cassino del futuro, più poliedrica e partecipata. “A volte un coro può emozionare molto di più di una singola voce”.

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