Cassino. Ripartiamo sempre da dove eravamo rimasti: A pensar male è peccato….Questo è il “leit motive” che ormai contraddistingue le vicende che riguardano la nascita della nuova Pro Loco che, però, tanto Pro Loco non è. Ma questo lo vedremo in seguito. Partiamo dal Luglio 2022, precisamente il 25. Dal Comune di Cassino parte una nota, indirizzata alla Regione Lazio, con cui il Sindaco Enzo Salera afferma che il sodalizio già esistente, quello presieduto da Stefano Gallaccio per la precisione, non svolga più alcun tipo di attività. In teoria l’affermazione del primo cittadino non fa una pecca, era palese che l’associazione non era sulla cresta dell’onda, se non che il presidente Gallaccio, però, aveva incontrato sia l’assessore al Turismo Tamburrini e lo stesso Salera in un incontro per pianificare diverse progetti presentati dalla Pro Loco. Ovviamente idee che avevano bisogno di un sostegno economico.
Le vere motivazioni
Ma allora perché il primo cittadino ha scritto? E qui entra in scena il piano diabolico messo in campo dal duo Grossi-Mosillo. Ma è il primo a tessere la tela insieme ai suoi fidatissimi collaboratori. Tra le modalità di cancellazione di una Pro Loco dall’albo regionale dedicato a questo tipo di associazioni c’è la “motivata richiesta dell’amministrazione locale di riferimento” (Il Comune di Cassino). Ma perché bisognava richiedere la cancellazione della Pro Loco di Gallaccio? Per far si che il nuovo sodalizio possa svolgere veramente il ruolo preposto ha bisogno dell’iscrizione al suddetto registro. La legge regionale di riferimento parla chiaro: “La denominazione Pro Loco è riservata esclusivamente alle associazioni iscritte all’albo”. Ma tra i requisiti fondamentali per richiedere l’iscrizioni c’è il presente passaggio: “nello stesso comune non esista altra associazione già iscritta all’albo…”. Quindi lo scopo di Grossi e la sua band era quello di far cancellare il vecchio sodalizio per poi iscrivere il nuovo. C’è questo dietro la nota del Sindaco alla Regione Lazio- Direzione Regionale Turismo, non l’inattività della Pro Loco presieduta da Gallaccio. In sostanza doveva rimanerne soltanto una.
Tra soldi e campagna elettorali
Ora, però, la situazione rimane allo stesso tempo molto ingarbugliata. La “vecchia” Pro Loco nonostante l’iter di cancellazione avviato presso l’albo regionale ed esortato da Salera & Co per far posto al sodalizio “ombra” risulta essere iscritta ancora all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco D’Italia a cui la Regione riconosce il ruolo di coordinamento) e al RUNTS (Registro Nazionale Terzo Settore. Mentre la Pro Grossi-Mosillo al momento non ha nessun requisito (Iscrizione Unpli e Iscrizione Albo Regionale) per svolgere il ruolo che dovrebbe e vorrebbe svolgere. Ma intanto i soldi sono arrivati lo stesso (15.000 euro per la coorganizzazione di “Cultiva Cassino”) e qualche personaggio ha iniziato già la campagna elettorale tra parrocchie e negozi richiedendo sia contributi economici per una pseudo guida della città e sia l’appoggio in vista delle prossime elezioni comunali ad una lista civica che sarà composta, dicono dal palazzo comunale alcuni assessori non convinti “dell’operazione”, da persone che hanno aderito al nuovo sodalizio. E siamo sempre li: “A pensar male….”.
C’è un altro aspetto sicuramente più inquietante in questa vicenda. In ogni Statuto della Pro Loco che si rispetti c’è scritto di garantire “il metodo di accesso democratico ai cittadini”. In quasi sei mesi di vita questo dalla Pro Loco “ombra” non l’abbiamo mai visto. E poi parliamo di democrazia, legalità e tutte quelle parole di cui costelliamo i nostri splendidi post sui social.