Cassino, mamma alla gogna per una borsa “nuova”

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Finisce in una chat di mamme per una…. borsa. Andiamo con ordine. La donna, mamma di tre ragazzi, ha qualche difficoltà economica. Ha perso il lavoro a seguito della pandemia, e il marito ha dovuto prendere una decisione difficile, andare a lavorare all’estero per sostenere la famiglia. Un quadro che sembra arrivato dal secolo scorso, ma molto più comune di quanto si possa immaginare. La donna con estrema dignità porta avanti la quotidianità della famiglia senza far mancare mai niente ai figli. Certo non partecipano a tutte le feste di compleanno, a tutti i viaggi d’istruzione e non hanno lo zainetto ultimo modello. Ma sono sempre felici, ordinati e presenti tra i banchi. Alcune mattine fa si è presentata davanti ai cancelli di una scuola elementare della città martire con una grande borsa dal marchio in bella mostra.

Lo scatto rubato

A qualche mamma che probabilmente non aveva niente di meglio da fare è venuta l’idea di fotografare la donna con la borsa “nuova” e la figliola con uno zainetto usurato. Di lì a poco diverse chat hanno ricevuto l’immagine con il giudizio del “sommo giudice” (la mamma fotografa). “Non compra uno zaino decente alla figlia ma spende per acquistare una borsa finta su qualche bancarella”. Diverse le posizioni e gli interventi, divise le mamme cassinati tra chi ha infuocato e appoggiato l’opinione della mamma “giudice” e chi ha invece aspramente criticato il gesto. “Fotografare una persona e fare questo non è corretto. Ognuno nella propria vita agisce come meglio ritiene”. Sembrerebbe una semplice storia da social, come tante. La foto però è arrivata anche su altre chat, una di queste vedeva tra i partecipanti il figlio adolescente della donna. Il ragazzo ha immediatamente riconosciuto la madre alla quale ha riportato l’accaduto, particolarmente mortificato per lei. La madre ha tranquillizzato il figlio, una foto non fa la differenza nella loro vita.

Lo sfogo

“Non credo di dover dare una spiegazione” ha spiegato la quarantenne che chiameremo Ilaria. “Non faccio mancare niente ai miei figli, così come molti altri genitori. Cambiare zaino tutti gli anni oltre ad essere una spesa è anche inutile se non è rotto. Non penserei mai di acquistare una borsa per me lasciando i miei ragazzi con attrezzatura scolastica o indumenti rotti. E non credo sia neanche dovuta e necessaria una spiegazione. Ma non c’è nulla da nascondere: ogni tanto vengo chiamata come collaboratrice domestica e la signora che aiuto doveva dar via questa borsa, così l’ha regalata a me”. Una storia che sembra uscita da un film come tanti. Una storia accaduta però a pochi metri da noi.

Un giudizio di troppo che può fare tanto male

“Non si fa altro che parlare di uno spot con una pesca, di genitori separati. Di tutelare le donne in difficoltà, i bambini che vivono in famiglie in crisi. Si fanno incontri, progetti, ci si colora di rosso, di blu, di arcobaleno. Tante le parole, troppi i post. Nei fatti però non sappiamo chi abbiamo a fianco. Chi ci vede e ci conosce può essere il peggiore degli aguzzini. Poi in un attimo, con una foto, uno scatto di una superficialità immensa, si creano danni inimmaginabili e si feriscono tante persone. Io vado per la mia strada e parlo con i miei figli, per loro cerco di fare il meglio. Sicuramente non giudico il “lavoro” degli altri genitori, che però invito a prendere un caffè in più e a fare meno foto. Cosa vorrei dire a chi ha scattato e inviato la foto? Se le piace così tanto la borsa posso regalargliela, magari potrebbe portarle fortuna e diventare il soggetto di qualche foto virale”. E ancora una volta l’ironia e la semplicità sconfiggono cattiveria e bullette ultraquarantenni.

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