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Quota 103, novità per il pensionamento agevolato

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Con quota 103, misura previdenziale contenuta nella manovra varata dal governo Meloni, destinata a superare quota 102 in scadenza a fine anno, si aprono le porte del pensionamento agevolato e anticipato a coloro che hanno compiuto 62 anni di età anagrafica e perfezionato almeno 41 anni di contributi e che quindi hanno iniziato a lavorare entro i 21 anni.
La misura si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che di aziende private, ma riguarda anche gli autonomi. Coinvolgerà sicuramente un minor numero di lavoratori rispetto alle precedenti quota 100 e 102 e avrà pertanto un impatto più limitato per le casse dello Stato.
Vengono introdotte però, insieme al nuovo canale di uscita, anche delle soglie: l’importo del trattamento non potrà superare i 36.643 euro l’anno (cinque volte il minimo) e quindi 2.818 euro lordi mensili (considerando anche il rateo di tredicesima). Inoltre il trattamento non potrà essere cumulato con altri redditi da lavoro, esclusi quelli da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5 mila euro lordi annui.
Le regole operative per l’uscita con quota 103 in relazione al preavviso minimo e alla finestra di accesso alla pensione restano immutate rispetto alle disposizioni su quota 100 e quota 102. E quindi la decorrenza del trattamento pensionistico rispetto alla maturazione del requisito slitterà di tre mesi per i dipendenti privati e di sei mesi per i dipendenti della pubblica amministrazione secondo il principio della cosiddetta finestra mobile.

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