Provinciali, Cassino bomba a orologeria

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L’inciucio tra una parte del Pd e una parte di Fratelli D’Italia per portare al soglio di Piazza Gramsci, Luigi Germani Sindaco di Arce rischia di far saltare definitivamente gli equilibri all’interno della maggioranza guidata dal primo cittadino Enzo Salera. Quest’ultimo è stato, infatti, tra i fautori della candidatura di Germani alla presidenza della Provincia, strategia che però non sembra aver condiviso con tutte le “correnti” o “spifferi” della sua squadra di governo.

I mal di pancia

Dopo i malumori di Demos che, ancora una volta, ha dovuto mettere i puntini sulle “I”, asserendo di non essere stata interpellata, come forza politica a sostegno di Salera, per dire la propria sulle possibili decisioni da prendere per le elezioni del Presidente della Provincia, ci sono anche altri illustri esponenti della maggioranza che stanno cercando strade alternative a quella proposta dal primo
cittadino di Cassino. Del resto l’abbraccio con la corrente di Antonio Pompeo da parte del sindaco non è stato visto di buon grado da chi, già da tempo, frequenta e condivide strategie di altre personalità del Pd.

I due consiglieri

«Con me ci sono anche altri due consiglieri di maggioranza pronti a votare contro il Sindaco e per Di Stefano», questo avrebbe garantito la presidente del Consiglio Comunale, Barbara Di Rollo all’area del partito democratico che fa riferimento a Francesco De Angelis oggi presidente del Consorzio Industriale del Lazio.
Una bomba che rischierebbe, qualora trovasse materiale esecuzione, di dilaniare la maggioranza in modo irreparabile.

Il soccorso rosso mascherato di azzurro

A rendere la vita più semplice Salera ci sarà comunque quel “soccorso rosso” travestito di azzurro che da sempre, nei momenti di difficoltà non fa mancare il proprio sostegno alla maggioranza e in particolare al Sindaco. Le due “crocerossine” dell’opposizione.
Oggi è prevista una riunione di maggioranza proprio perché discutere delle elezioni provinciale. Ovviamente a Saleropoli gira tutto al contrario: prima si fanno le piazze e poi si pensa al PUT, prima si sceglie chi sostenere e poi si cerca di convincere gli altri.

Insomma Saleropoli: storie di “papere”.

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