E panchine furono. Sono arrivati questa mattina gli arredi per piazza Diamare. C’è fermento in piazza. Al lavoro il mister Iemma, impegnatissimo vicino alla fontanella con i tecnici. In tenuta sportiva ma anche elegante la presidente dell’assise, Barbara Di Rollo. Immancabile poi l’architetto Bianchi. Colui che, ad oggi, ancora non è dato sapere che ruolo abbia avuto. Ideatore del progetto, progetto però realizzato dal Comune, ma con il contributo esterno, con le competenze interne. Insomma. In ogni caso Bianchi c’è. Le panchine pure. La fontanella anche. Si avvicina, dopo mesi, la parola fine al cantiere di piazza Diamare.
Scatta il conto alla rovescia. E il Put?
Nei giorni scorsi era stato annunciato che entro le prossime due settimane sarà tutto concluso e si potrà procedere all’inaugurazione. Ottimo. Peccato però che manca ancora una “soluzione” alla viabilità. Certo, l’argomento è ormai diventato ripetitivo. Lo stesso Consales nell’ultima assise ha detto “Stiamo lavorando. presto piazza Diamare sarà terminata. Abbiamo siglato un accordo con l’Unicas per il Put. Procediamo”. Sono circa tre ere giurassiche che si siglano accordi con l’Università per un piano urbano del traffico. Per quando sarà pronto, forse, ci saranno le navicelle. Nel frattempo si sono alternate diverse amministrazioni ma il problema resta. Non è che non ci sia un Put, semplicemente andrebbe rivisto e ripensato. Alla luce di nuove normative, di adeguamenti anche su linee europee e non solo. Ma, molto più semplicemente, perché la città è cambiata e continuerà a farlo. Strade chiuse, sensi unici variati. E quindi si devono offrire soluzioni agli automobilisti e percorsi adeguati per permettere soprattutto l’accesso a tutti i mezzi alle diverse arre del centro e non solo. Parliamo di mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine, di mezzi per i servizi e per la manutenzione. Ovviamente nel piano va considerato il mercato settimanale e quello quotidiano in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto. E il mercatino dell’antiquariato dove sarà collocato? Nella nuovissima e prestigiosa piazza dalla pavimentazione innovativa?
Entusiasmo e malumori
Tutti felici? Anche no. Il rifacimento di piazza Diamare resta oggetto di un dibattito molto acceso in città. Benissimo la pedonalizzazione della città, perfetto rendere più decorose alcune aree. Però manca sempre quell’equilibrio tra bello e “comodo”. Tra scenicamente appagante e soluzioni pratiche per chi in città non vorrebbe e non può solo “passeggiare” o andare in bici, ma è costretto ad andare di corsa per lavoro, impegni familiari o altre esigenze.
I due volti del centro
L’altro aspetto delle polemiche è quello della struttura allestita sotto i portici. “Hanno rifatto la piazza. Tutto bellissimo. Poi a pochi metri c’è tutta quella struttura marrone. I tappeti sono ormai ridotti a pezzi, sporchi, maleodoranti. L’area è scura e buia. Un progetto interessante al quale hanno lavorato con impegno diverse realtà è diventato qualcosa di sgradevole. Preso di mira da vandali dell’ultima ora. Perché non smontarlo e sistemare tutto in un’area o in locali adeguati?”. Hanno le idee chiare i commercianti ma anche i residenti.
Carlino, la fontanella e tutti a piedi col sorriso
Nei giorni scorsi l’annuncio, attraverso un post di Carlino, della pulizia della “fontanella di Sant’Antonio”. Un pezzo “storico” della città a cui difficilmente i cassinati avrebbero rinunciato. Palme, alberi da frutto, pavimentazione in porcellana o maioliche. Tutto poteva andar bene, ma non l’eliminazione della fontanella. E Francesco Carlino ha mostrato a tutti una foto che ha sedato anche gli animi dei contestatori più feroci. Gli alberelli sono stati messi. Tutto ok. Fa niente se le macchine che si incamminano in viale Dante a un certo punto si trovano un blocco davanti. Si gira in via Puccini e “stica” degli spazi. Perché che bello andare a piedi, si deve andare a piedi, tutti a piedi o in bici, perché è giusto così. E se non ti sta bene sei brutto e cattivo e non rispetti gli altri.
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