Cassino, qualche testa salterà in… Giunta

4 MIN

Anche se tutti provano a far finta di niente, fina dall’inizio dell’estate in Comune si respirava un’aria talmente tesa da lasciare senza fiato. Ma non, come si potrebbe immaginare, tra maggioranza e opposizione, bensì all’interno della squadra di Governo. Certo passerelle, foto e sorrisi non sono mancati, ma la realtà è ben altra. Il 25 settembre ha rappresentato qualcosa di più che una grande vittoria per FdI a livello nazionale, e non solo. E’ stata una data che ha fatto da spartiacque e che, di fatto, ha dato il via alla campagna elettorale che porterà al 2024 passando per le regionali.

Oltre il 25 settembre

Se qualche assessore si è defilato, qualcun altro se ne è andato per la sua strada e qualche consigliere di maggioranza ha provato a tener botta. La debacle del 25 settembre a livello politico ha sancito un aspetto fondamentale, al governo c’è una squadra che, in fin dei conti, non così forte come qualcuno si aspettava. E dalla regione e dalla provincia, nonostante i panni sporchi degli altri, il fiato sul collo è sempre più pressante.

Incontri, cene e strette di mano

Dall’estate qualcosa ha iniziato a muoversi. Incontri, caffè, cene. Sorrisi, volti nuovi e antichi che si sono incrociati e scrociati davanti a quel bar o a quella pizzeria. Strette di mano. Il fermento è tanto. E il buon Salera dovrà pagare qualche conto in sospeso. Qualche testa dovrà cadere perché le pressioni esterne, che sicuramente tutti negheranno, iniziano a farsi pesantine. Così come certi volti che da settimane bazzicano piazza De Gasperi e dintorni. Qualche papavero dovrà essere reciso. “ Ibi inambulans tacitus summa papaverum capita dicitur baculo decussisse“. Lo chiamano rimpasto, in realtà è un benservito.

Carta vince, carta perde

In bilico qualcuno più di altri. Grossi continua a essere tra gli intoccabili, anche se da mesi convive con mal di pancia e qualche disappunto di troppo. Carlino è passato dai sorrisi e le strette di mano, a toni accesi e risposte al vetriolo in aula. Il nervosismo è tangibile. Poi c’è Venturi, che ha sulle spalle la situazione non proprio rosea dei rifiuti in città e delle questioni ambientali che vedono il territorio in una posizione non proprio serena. Ma la sua posizione in Giunta ha da sempre un peso specifico particolare. Abbiamo la Alifuoco, presente quando deve, assente per il resto del tempo. La giovane principessa Dem, Arianna Volante, ormai il drago del Commercio. Non le ha prese proprio tutte, certo i Cnu non hanno portato quei super mega incassi annunciati e promessi, però lei non manca mai tra bar, feste patronali e incontri con gli esercenti. Anche lei ha il suo esercito di giovanissimi a difendere la sua posizione. Dalla scrivania dei Servizi Sociali Maccaro osserva. Ha già puntato i piedi in passato e in una sua recente dichiarazione post elezioni non è stato possibile non notare qualche malcelata critica a un “certo modo di fare politica urlata”. Lui, dal canto suo continua a lavorare e il suo settore va avanti a gonfie vele. Una instancabile lavoratrice è la Tamburrini, con il suo impegno ha portato a casa risultati davvero ottimi per nido, mense, servizi alle famiglie e alle vittime di violenza di genere. Va per la sua strada e a qualcuno questo potrebbe non piacere, ma a conti fatti ha saputo fare la differenza per molti cittadini.

Obiettivo regionali

Insomma, alla fine, il buon Enzo chi dovrà sacrificare per pagare il dazio? Ad osservare di sottecchi tutto il quadro è Barbara Di Rollo. Dalla sua poltrona. Ha continuato nel tempo a lavorare e a intrecciare legami. Sempre presente. Durante l’ultima assise civica Mignanelli con un pizzico di ironia, neanche troppa, le ha proposto di rimettersi in corsa per le regionali. Godrebbe di diversi appoggi. Ed ecco il vero vulnus per questa amministrazione. Bisogna arrivare alle regionali con un certo asset per rimediare, se possibile, a quanto accaduto con il 25 settembre. Ed ecco che spuntano strani personaggi, mai dimenticati, che hanno riattivato le antenne e stanno decidendo su che cavallo puntare. Certo una donna del territorio sembra una carta buona. Ma i percorsi vanno costruiti, e questo vale per tutti. E’ ora di serrare i ranghi, anche a qualsiasi costo.

Enzo come Cesare

E chi ha sostenuto e supportato Enzo nel 2019, di certo dalle retrovie ma con piglio deciso, è ormai ben lontano dal rifare la stessa scelta. Ma chiede il conto e potrebbe indicare l’agnello da sacrificare e il nome di chi potrebbe andare a sostituire. Gli artefici di buona parte di quella vittoria potrebbero essere coloro che porteranno Enzo al declino. Una pugnalata che potrebbe arrivare a distanza di tre anni, velenosa come una vendetta, definitiva come un colpo di mannaia.

Quel che resta

I cittadini, intanto, fanno i conti con una situazione quotidiana sempre più difficile. La paura è tanta. Il comparto industriale non offre certezze, ma solo grandi paure. Il turismo resta quello delle cartoline degli anni ’60, scuole e università sono relegate fuori città, raggiungibili affrontando caos e traffico. La sanità locale vive appesa a un filo. Decoro, commercio, manutenzione sono parole che prendono vita solo nel vocabolario. La memoria dei cassinesi è corta e la mano di chi offre qualcosa sembra sempre la più pulita. E oggi si torna in aula Di Biasio e forse ci sarà già qualche “morto che cammina”.

Clicca qui per leggere ulteriori notizie

Lascia un commento