Pasquale e Mario mostrano i muscoli. E non ce n’è per nessuno

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Oltre 900 persone. Una prova di forza che di questi tempi nessuno avrebbe mai azzardato di fare. Soprattutto con una disaffezione verso la politica così dilagante. Eppure, ieri, a Castrocielo, alla tenuta Guadicciolo, sembrava di essere tornati a dieci anni fa, quando la partecipazione ad eventi del genere era massiccia, quasi oceanica. Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli hanno, forse, esagerato (si fa per dire), tanto da mettere in crisi lo staff della cucina, ma soprattutto i parcheggiatori. Ci si aspettava metà degli ospiti presenti e invece qualcosa è scattato, ancora una volta, ed esserci è diventato fondamentale.

C’erano tutti nonostante l’autostrada bloccata

Sindaci, assessori, consiglieri, sostenitori c’erano davvero tutti, dal neo primo cittadino di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, accompagnato dall’uscente Nicola Ottaviani per arrivare agli amministratori locali dei comuni meno popolosi. Pontecorvo con Anselmo Rotondo, Torrice con Alfonso Santangeli, Roccasecca con Giuseppe Sacco, l’eroico sindaco di Acuto, Augusto Agostini che ha percorso oltre cento chilometri per essere a Castrocielo. Nonostante un’autostrada bloccata per un incidente tra Frosinone e Ceprano. La chiamata alle armi “per conquistare la Regione Lazio”, come più volte il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha esposto dal palco è pienamente riuscita, ma Mario Abbruzzese vuole ancora di più: “Dopo Frosinone, dobbiamo conquistare prima la Provincia”.

Due direttori sul palco

Sul palco inoltre due ospiti di eccezione. Il direttore del Tg di Teluniverso e dell’omonimo blog, Alessio Porcu con il quale Pasquale, Mario, Mastrangeli e Ottaviani hanno chiacchierato ad un certo punto della serata e il direttore del TG2 Gennaro Sangiuliano. Ufficialmente sul posto per presentare il suo nuovo libro “Reagan”, ma ufficiosamente per palesare l’altra prova di forza del team Abbruzzese-Ciacciarelli. Perché simulando un prova di Mister Universo, la massiccia presenza di amministratori e sostenitori, poteva rappresentare il bicipite destro, la presenza di Sangiuliano all’evento non poteva che rappresentare quello sinistro, con tanto di vena in esposizione. E perché mai?

I bicipiti di Pasquale e Mario

Perché il direttore del Tg 2 nonché apprezzato saggista e scrittore, è un nome che circola insistentemente e da diverso tempo, negli ambienti di centrodestra riguardo a una possibile candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Dopo Badaloni e Marrazzo è possibile che un altro giornalista possa sedere dietro la scrivania domiciliata in via Cristoforo Colombo? Incalzato dal Porcu, Sangiuliano ancorandosi bene alla sua sedia ha glissato con un semplice “al momento non ho tempo”. Ma non è detto che non possa trovarlo. Su “Reagan” invece ha commentato «Benedetto Croce affermava che la storia è sempre contemporanea, nel senso che dalla storia possiamo trarre validi orientamenti per il presente. Credo che oggi sia quanto mai attuale una riflessione su quell’ottimismo con cui Reagan risvegliò l’America dopo la crisi degli anni Settanta e il post Vietnam. Inoltre, il suo conservatorismo liberale merita sicuramente una considerazione».

Lucidità

Con la solita lucidità che lo contraddistingue Abbruzzese ha analizzato il contesto nazionale. «Negli ultimi tre anni abbiamo affrontato – ha sostenuto – e stiamo affrontando due guerre: una sanitaria e l’altra sicuramente più atroce, come quella in Ucraina. Mentre sulla prima siamo riusciti a reagire, sulla seconda non stiamo dimostrando grandi doti di mediazione per far cessare un conflitto che sta devastando la nostra economia, le nostre imprese e le nostre famiglie». Sulla crisi di governo l’ex presidente del consiglio regionale ha detto: «Non possiamo metterci il lusso di creare crisi di governo. Il popolo soffre mentre qualcuno si indigna perché qualche associazione non prende qualche contributo».

Seppure la porchetta non sia bastata per tutti, nessun muso lungo, nessuna protesta. Un secondo giro di pasta ha assecondato i gusti dei presenti. Sorrisi, pacche sulle spalle e la consapevolezza che il centrodestra sta tornando e il vento, quello buono, sembra soffiare nel verso giusto.

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