Cassino birra: chi beve, chi canta e chi si lamenta

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Cassino Birra. E’ iniziata la kermesse estiva in centro. Come da tradizione sono stati allestiti stand enograstronomici, distributori di birra alla spina e un immenso palco. Quest’anno si ”torna” all’ex Campo Miranda. Ma la festa non occupa tutto il parcheggio, c’è un’area delimitata. In tanti attendono l’appuntamento estivo. Ma, ci sono diversi ma.

C’è chi si diverte e chi invece sta facendo il conto alla rovescia

Arrivano in tanti per trascorrere la serata. Molti i ragazzi che hanno trovato lavoro per questi giorni di manifestazione. Però i residenti non sono così entusiasti. Fin dalla costruzione del palco le prime polemiche: la struttura si trova poco distante da finestre e balconi che, con questo caldo, dovranno restare chiuse per riuscire a non avere ”concerti” in casa. Qualcuno ha risposto ”E’ sempre stato così! Sono solo pochi giorni”. Ma per chi vive a ridosso dell’area i disagi ci sono, e non sono pochi. Facile, forse troppo, parlare per chi arriva per farsi una serata in compagnia e poi va via.

Fracasso, fumi e puzze di frittura

Diversi gli stand che si occupano di preparare manicaretti. Carne alla brace, arrosticini, frittura di pesce e tanto altro. L’odore molto forte permea tutta l’area e, ovviamente, sale fino a raggiungere le finestre e i balconi. Odori forti a tratti fastidiosi che hanno creato non poco disappunto tra i residenti. Tutti gli stand e le cucine mobili sono sistemate in un’area praticamente chiusa e circondata da palazzi, era inevitabile che tutti i fumi sarebbero saliti avvolgendo le abitazioni. ”Non si respira. Una situazione nauseabonda – ha spiegato Anna la cui camera da letto affaccia sul parcheggio – Oltre al caos, che non finisce a mezzanotte con la musica, piuttosto continua fino a che resta la gente ai tavoli, combattiamo con la puzza. Sembra di stare fissi a una grigliata o in una cucina attiva h24. E menomale che sono pochi giorni. Per chi non ha un condizionatore e deve stare con le finestre aperte è difficile”.

Una città spaccata

E Cassino si divide. Certo la manifestazione smuove l’economia e il commercio. Ma non di tutti. Certo tanti trovano un lavoretto. Ma si tratta di pochi giorni e di orari abbastanza impegnativi. Certo si fa qualcosa in città. Ma non può essere l’unica alternativa. E cosa accade? Che molti cassinati se ne vanno fuori per partecipare a serate, iniziative e concerti sparsi su tutto il territorio. Mentre dai Comuni limitrofi molti arrivano per bere birra e mangiare noccioline. Per chi vive nel quartiere si tratta di trascorrere dieci giorni ”tumulati” in casa. Per chi arriva da fuori si tratta di passare un paio d’ore a divertirsi. E, perché no, farsi una bella cantata a squarciagola.

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