Il Pd si “Fionda” per salvare la faccia

2 MIN

Una cosa è certa. L’effige del Partito Democratico associato al voto di scambio e alle firme false affissa sul circuito pubblicitario del Comune di Cassino ha fatto scalpore. Non lo ammetteranno mai, ma è stato un duro colpo per tutto il centro sinistra. In primo luogo ora anche coloro che sono fuori dal circolo dei social e dei blog, conoscono le vicende legate alla chiusura delle indagini da parte della Procura. Secondo, il Pd ha dovuto fare una mossa, seppur malvolentieri e di poca efficacia. Le domande sono pressanti. Soprattutto da parte della cittadinanza. Ma è possibile che nelle “botteghe oscure” cassinesi nessuno sappia niente delle almeno 47 firme false apposte sotto la lista del Partito Democratico alle scorse elezioni del 2019?

La mossa

Il comunicato diramato dal segretario Dem di Cassino, Romeo Fionda, oggi, arriva dopo dieci giorni dalla notizia di conclusioni delle indagini. Non arriva per caso o perché qualcuno aveva deciso di rompere il silenzio. Sembra infatti che il dispaccio sia stato inviato agli organi di stampa dopo ripetuti solleciti da parte degli organi provinciali del Partito Democratico. A Frosinone, infatti, i gerarchi del Pd, che sono in piena campagna elettorale, non hanno gradito che il simbolo del partito sia stato messo “alla berlina”. E comunque associato anche visivamente alle vicende giudiziarie, in tutta la superficie quadrata della città martire. Immagini che sono quasi sicuramente pronte per essere utilizzate contro i Dem nella battaglia alla fascia tricolore del capoluogo.

O Romeo, Romeo….

Ed ecco, dunque, che si spiegano le parole di Romeo Fionda: «I consiglieri di opposizione firmatari del manifesto hanno utilizzato in modo surrettizio il logo del PD, che giganteggia al centro del manifesto, con messaggi allusivi che tendono a confondere e a fuorviare il dibattito propriamente politico, dirottandolo sui binari triviali dell’offesa personale. La verità dei fatti contestati è molto semplice e lineare. E’ in corso una indagine giudiziaria tesa ad accertare la correttezza della raccolta delle firme nelle liste elettorali e a valutare l’ipotesi di reato del voto di scambio».

Occorre, però, fare una precisazione. O Romeo, Romeo…sicuramente sarai in buona fede, ma in questo caso sei rimasto molto indietro. Le indagini sono chiuse ed è notizia che siano stati notificati gli avvisi di conclusione delle stesse con una chiara ipotesi di reato. Sono almeno 47 le firme false apposte sotto la lista del Pd. Sono da accertare i colpevoli, ma il fatto è acclarato: qualcuno ha imbrogliato!

Per ulteriori notizie su Kelle Firme clicca qui

Lascia un commento