L’annuncio risale al 5 ottobre 2020 quando l’Assessore alla Cultura del Comune di Cassino, Danilo Grossi durante una conferenza del Festival Anticontrmporaneo propose la città martire come capitale italiana della cultura per il 2024. Argomentando: «In prospettiva dell’anniversario del bombardamento della città del ’44 e in vista della celebrazione dei mille anni dell’ Abbazia di Montecassino».
L’eco di Buschini
Il consigliere regionale Mauro Buschini presente all’evento gli fece eco: «La Regione sosterrà questo progetto così importante per la città di Cassino. È importante rilanciare il territorio com progetti di questo tipo». Il risultato? Cassino non è tra le finaliste per l’assegnazione del conteso titolo di Capitale Italiana della Cultura, ma, addirittura, non c’è nessuna città del Lazio.
Le finaliste
Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU), Vicenza. È evidente che tra le dieci città finaliste non ci sia Cassino, ma sarebbe opportuno sapere se il progetto annunciato sia stato presentato o meno. Anche perché se è stato “scartato” è un conto, ed è un vero peccato, ma se non è stato proprio sottoposto agli enti preposti è gravissimo, dopo i soliti annunci in pompa magna.
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