Con la firma congiunta del sindaco, Enzo Salera, e dei presidenti dei quattro centri anziani della città è stata formalizzata ieri, nella sala Giunta, la relativa convenzione. Presente l’assessore alla Coesione Sociale, Luigi Maccaro, hanno vergato il documento Oliviero Niro (Cassino centro), Mario Valente (San Pasquale), Cesare Cece (Sant’Angelo), Guido Cesarini (San Michele).
Il perché delle convenzioni
Il contenimento della pandemia consentirà ora la ripartenza della vita sociale e delle consuete attività in tali strutture. Ovviamente nel rispetto delle misure stabilite dal Governo per impedire la diffusione del virus.
La stipula della convenzione si è resa necessaria dopo l’approvazione, con delibera n.73 del 31 luglio dello scorso anno, del nuovo regolamento comunale per i centri anziani. Recependo le linee guida regionali, essostabilisce che la gestione deve avere un carattere autonomo e non può più essere a carico dei Comuni. La gestione, infatti, è affidata ad un’Associazione di promozione sociale (APS) che opera in favore degli anziani (i cui associati sono gli utenti stessi del centro) e ne assicura il funzionamento.
Le garanzie del Comune
Il Comune oltre a garantire la messa a disposizione degli immobili – che devono essere “congrui per dimensioni, a norma e senza oneri di locazione per l’Associazione di promozione sociale, nonché le manutenzioni ordinarie e straordinarie e il pagamento delle utenze”, si fa carico di un contributo annuale per il sostegno delle spese obbligatorie minime per il funzionamento dei Centri, eanche di parte delle attività.
La convenzione
La convenzione si articola in 13 punti che riguardano le attività del centro anziani (ricreativo-culturali, di promozione del volontariato, ludico-motorie, di scambio culturale e intergenerazionale, formative, informative sui servizi sociali e sanitari promossi dal sistema integrato, di rilevanza sociale e di apertura al territorio), i compiti dell’Aps, gli orari e il calendario di apertura del centro anziani, gli impegni del Comune, quelli dell’Aps nonché i divieti, la possibilità di attivare un punto ristoro, gli oneri assicurativi e le responsabilità, gli adempimenti contabili, i vincoli sull’utilizzo degli immobili, la durata della convenzione. Infine le spese per imposte, tasse.
Così come ribadito dall’art.28 della legge ragionale n.11 del 2016, “il centro anziani è una struttura polivalente di aggregazione e di propulsione della vita sociale, culturale e ricreativa delle persone anziane che ne promuove la presenza attiva nel territorio, la valorizzazione delle capacità, delle funzioni motorie, cognitive e creative e lo scambio intergenerazionale, aiutando l’anziano ad orientarsi ed informarsi sui servizi sociali e sanitari promossi dal sistema integrato”.
La soddisfazione
Naturalmente soddisfatti per la riapertura dei centri anziani, oltre ai presidenti, sia il Sindaco che l’assessore Maccaro, il quale ha detto: «Gli anziani sono quelli che più hanno sofferto per il naturale bisogno di socialità non adeguatamente soddisfatto durante il periodo della pandemia». Ha ricordato pure che «per interventi di ristrutturazione e di messa a norma delle sedi dei quattro centri l’Amministrazione comunale ha speso circa 25 mila euro. Abbiamo a disposizione per attività sociali 28 mila euro, da utilizzare entro il 31 dicembre di quest’anno. Cercheremo di far riprendere come si deve la vita nei nostri centri».
In sintonia con il suo assessore il sindaco Enzo Salera: «Non posso che essere contento del lavoro sin qui svolto– ha detto – Dobbiamo ridare ai nostri anziani momenti di incontro e di socializzazione che è un aspetto rilevante dell’esigenza di vita delle persone della terza età checertamente non sottovalutiamo».