«I soliti spot e gli annunci populisti di Salera.
Oramai siamo abituati ad un Sindaco che nasconde la sua incapacità amministrativa e politica con spot elettorali.
Dispiace che questa volta l’argomento sia serio e meriterebbe rispetto. Stiamo parlando del dramma che vivono gli afgani che fuggono o tentano di fuggire da un paese in eterna guerra. E cosa fa Salera, “annunciazione” “annunciazione”». Attacca a testa bassa Benedetto Leone, senza fronzoli e senza remore.
I corridoi umanitari
«Ospiteremo le famiglie Afgane”. “Apriamo i corridoi umanitari”. Demagogia e populismo, – affonda il colpo Leone – spot per raccogliere manciate di like sui social. La verità è che i corridoi umanitari sono materia governativa, e non comunale, e sono di una delicatezza estrema, in quanto come ha dichiarato il Ministero degli Esteri in questo momento non sono attuabili perché significherebbe consegnare al governo talebano elenchi di persone e famiglie, ovvero vere e proprie liste di proscrizione».
Secondo il consigliere comunale inoltre, sull’accoglienza delle famiglie afgane in fuga, Salera forse non ha letto la nota del Servizio Centrale del Sistema Accoglienza e Integrazione di Anci che invita gli enti ad evitare spot elettorali in questo momento delicato e ad interagire con i gestori dei progetti Sprar. Operatori competenti in materia di accoglienza richiedenti asilo politico.
La sindrome dell’annunciazione
«Il ministero degli interni – conclude Leone – ha comunicato che sono quasi cinquemila le famiglie accolte nel Nostro paese come richiedenti asilo politico e sono tutt’ora in accoglienza presso i centri di Caritas, Emergency. C’è prudenza da parte delle autorità governative sulle modalità e tempistiche di dislocazione e accoglienza in centri accreditati al sistema di protezione. Non servono spot di piccola propaganda, almeno in questo momento. Quando terminerà per Salera la la sindrome “dell’annunciazione”?.