Leone “azzanna” il centrodestra dei silenzi

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Sorridente, come al solito. Disinvolto, forse per maturità e capacità di stare in scena acquisiti col tempo. Qualche kg in più, pochissimi per la verità che lo rendono però più serafico e pensatore. Da quando Benedetto Leone è tornato sulla scena politica ha messo sotto sopra il mondo apatico in cui si era rintanato il centrodestra: l’eterna lotta tra chi rappresenta il passato fallimentare e chi vuole essere il futuro senza però essere legittimato da nessuno. Una terza via? Forse, chi lo sa. L’abbiamo incontrato, e con le dovute distanze gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Benedetto Leone la troviamo in forma, come ha passato l’estate?

Lavorando. Le ferie possono aspettare.

Telegrafico! Ok andiamo diritti al sodo. Se le sussurriamo all’orecchio la parola “centrodestra”, cosa le viene in mente?

Un progetto nuovo. Credibile. Concreto. Ma soprattutto giovane, in grado di archiviare definitivamente il passato.

Sembra che però ogni volta che questa parola viene pronunciata da lei, succeda il putiferio. Come mai?

Forse perché dico le cose a viso aperto. A me non piace il politichese, le cose o si dicono per quelle che sono e per quello che uno pensa, oppure è meglio stare in silenzio. Oggi il centrodestra a Cassino o archivia il suo passato aprendosi subito a forze giovani, parlando alle associazioni, ai movimenti civici, oppure è destinato a restare ancorato al 2019. E quindi alle rivendicazioni, alle accuse, agli inciuci e alle manovre di palazzo. Io sono un nostalgico del
Futuro e non del Passato.

Sembra un messaggio ai partiti del Centrodestra. Cosa chiede loro?

I partiti del centrodestra di Cassino decidano cosa vogliono fare da grandi. Se vogliono essere una alternativa credibile e forte all’amministrazione Salera, oppure se vogliono continuare ad avere in consiglio comunale la linea dell’inciucio, del mantenere il numero legale, del votare emendamenti a favore. Io sono dalla parte opposta a Salera, io lo voglio mandare a casa, non ci “inciucio”. Sta ai partiti decidere con chi stare. Mi sembra che in consiglio Comunale sono chiare le due linee del centrodestra.

È un chiaro riferimento ai suoi colleghi, alle esternazioni del
Consigliere Evangelista?

I fatti dicono che il sottoscritto non ha mai mantenuto il numero legale a Salera, mai ha votato una mozione di questa amministrazione, ne gli ammicco e tantomeno parlo con il Sindaco. Magari posso aggiungere che cerco per educazione di salutarlo, ma abbiamo un Sindaco che è allergico al saluto, ne lo ricambia tantomeno te lo da. Ma questa è una questione di stile ed educazione.

Leone, può esserci un punto d’incontro tra tutte le anime? O almeno lei vuole trovarlo?

Io parlo con tutti. Fa notizia che parlo con la Chiusaroli, ma forse dovrebbe farne di più che il centrodestra a Cassino ha smesso di parlare con i giovani. Li ostacola in un impegno libero dalle correnti e dalle appartenenze. C’è un fermento in città di giovani, se non riprendiamo a parlare con loro, senza paura, staremo ancora qui a parlare di noi, di quanto siamo fighi e belli, da soli davanti ad uno specchio.

Quindi lei vuole o no riunire il centrodestra?

Io voglio costruire un progetto nuovo, giovane e alternativo a questa amministrazione rancorosa e divisiva. Se il centrodestra ha lo stesso obiettivo, allora le strade si percorreranno insieme, altrimenti il centrodestra con la sua sventolata “unità”, è ben rappresentata in
Consiglio Comunale con chi dialoga con Salera. E se i partiti restano in silenzio davanti a questi fatti, allora significa che non c’è voglia di costruire il futuro. Vedete a Sora cosa è successo.

Leone, lei è stato il primo a dire che l’assessore Maccaro era stato commissariato, ma quanto possono reggere i servizi sociali dal punto di vista amministrativa con questa guerra fratricida in corso?

L’amico Luigi Maccaro in una intervista ha confermato quello che io ho detto: è Salera che gestisce l’assessorato e non l’assessore. È la prima volta nella storia amministrativa di Cassino che ascoltiamo in consiglio comunale il Sindaco scaricare le responsabilità dei suoi fallimenti nei Confronti della macchina amministrativa e del
Segretario comunale. A me hanno insegnato che seppur nella separazione dei poteri, è sempre la politica a dettare l’agenda degli assessorati, le priorità dei cittadini e i tempi di realizzazione. Ma Salera sta riscrivendo l’A-B-C del buon amministratore. Facendo disastri.

Ultima domanda: sta facendo una opposizione diversa da quella a cui ci ha abituati nel passato, anzi la vediamo dialogare anche con L’opposizione guidata da Petrarcone. Come mai? Strategia o maturità politica?

Con Salera si deve fare una opposizione sulle carte, sugli atti, e non urlata. Il campo dell’insulto, delle accuse, della scorrettezza, degli esposti in procura è quello del consigliere Salera. Lo faceva in passato e continua a farlo anche ora che è il Sindaco. Noi invece siamo diversi. Dobbiamo mostrare alla città quanto sia politicamente incompetente. Con gli atti. Come abbiamo fatto sulla famosa figuraccia nazionale delle strisce colorate della Corsia ciclabile. Così come sul caso delle marocchinate. Sui progetti del servizio Civile bocciati. Sul bando della villa comunale andato deserto. Sugli infiniti lavori della fibra ottica che stanno distruggendo quel poco di manto stradale delle vie del Centro.

Di una città sporca, con i suoi cimiteri abbandonati e degradati. Per non parlare dei disservizi vissuti dalla città con la
Chiusura dell’acqua per una intera giornata, dove Salera rimarrà nella storia della nostra città. Poi, i cittadini oramai lo hanno capito che abbiamo un Sindaco divisivo e rancoroso, per questo abbiamo bisogno di riscoprire il senso di comunità. Di rispetto reciproco, di educazione anche avendo idee e opinioni diverse. E su questo, io e Petrarcone possiamo testimoniarlo.

Leone

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