Tra violenza e fiducia: cosa ci insegna questa storia?

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Una calda serata d’agosto, le sigarette finite. Il dubbio è scendere o restare a casa? Ma sì, due passi non faranno male. Avrà pensato questo la ragazza che la scorsa notte è uscita per andare in un bar ad acquistare il pacchetto di bionde. E proprio lì, in quei momenti, stava scrivendo il suo destino, entrando nel locale e incrociando lo sguardo di un giovane. Uno scambio di parole, due risate, la fiducia che a volte si concede senza pensarci troppo, così come nella natura umana.

Violenza e resistenza

Il giovane si è offerto di accompagnarla fino a casa, e perché no, una passeggiata in compagnia. Poi il pretesto: «ho bisogno del bagno, mi fai salire date ». E la fiducia: «Certo». Ma quella porta chiusa alle spalle ha rappresentato l’inizio di un incubo per la giovane. Il ragazzo infatti senza troppe gentilezze o frasi di circostanza le sarebbe saltato addosso abusando di lei. Dopo circa un’ora la coinquilina della ragazza ritorna, sente le urla, capisce che c’è qualcosa che non va e chiama la Polizia che immediatamente arriva sul posto e cerca di bloccare il ragazzo, originario della Guinea, ancora in quella casa. Lui si scaglia contro gli agenti, ferendone uno. Viene arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.

Una lettura su più piani

Dovrà pure rispondere di violenza sessuale a seguito della denuncia sporta dalla vittima. Cosa ci insegna questa storia? Ognuno legge ciò che vuole. C’è chi avrà dato la “colpa” alla ragazza: se l’è cercata lei. Chi a lui: l’uomo straniero e cattivo. Chi avrà pensato: l’ennesima storia come tante. Forse questo episodio dovrebbe essere letto su più piani. La fiducia verso il prossimo, la speranza che sia come ci dicono da tempo: rispetta, credi e dai una possibilità al prossimo di qualsiasi colore, età, etnia ed estrazione sociale sia.

La differenza di culture che a volte viene presa alla leggera, interpretando tutto come più ci conviene senza pensare a come possa agire chi ci sta di fronte. La leggerezza di una scelta. La brutalità di un abuso. Come si fa a far salire uno sconosciuto a casa per andare in bagno? Come è andata la storia, la giovane ha vissuto un incubo, racconta di aver subito abusi, lui era ancora lì e inizialmente sarebbe stato invitato a seguirla fin sotto casa e poi ad entrare.

La società spaccata

Una vicenda che ha dato a tutti motivo di dire la propria. La società è spaccata tra chi ha zero fiducia e punta il dito contro tutto e tutti, soprattutto contro chi è “differente”, e chi invece si fida, pensa che chi ha di fronte sia uguale, stessi valori e stesse regole. Ma non è così, non lo è mai stato. Se ne fa una questione politica tra destra e sinistra, una questione culturale e di principio. ma è molto più basilare, non c’entrano bandiere e casacche di partito. Sarebbe potuto accadere tra due ragazzi italiani, tra una donna della Guinea e un giovane di qui. Forse la società piuttosto che dividersi e vivere nel terrore “dell’uomo nero” o nell’amore incondizionato per un’inclusione con regole “occidentali” che non tengono conto delle differenze culturali, dovrebbe piuttosto ricordare a ponderare le scelte, a rispettare le differenze, non ad amarle a priori.

Ricordare anziché giudicare

Ricordare che una volta, non tanto tempo fa, non si accettavano le caramelle dagli sconosciuti perché dentro ci sarebbe potuto essere di tutto, anche quando quegli sconosciuti erano amici di amici. Questo non significa non aprirsi agli altri, forse semplicemente significa avere più cura di se stessi. Ecco la società dovrebbe ricordare questo e non giudicare una giovane donna, come purtroppo succede fin troppo spesso.

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