Quelli che…. aspettano…

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Il 9/03/2021 è stato ufficializzato il bando per accedere al contributo a favore dei Comuni per la rigenerazione urbana ed il decoro. Con esso sono stati definiti anche i criteri di accesso. Come il DPCM del 21/01/2021 prevede, sono stati stanziati 8.5mld di Euro per tale scopo. Gli enti che possono accedere saranno i Capoluoghi di Provincia, Città Metropolitane e Comuni con più di 15mila abitanti.

Il contributo potrà riguardare: la manutenzione e il riuso di aree ed edifici pubblici, la demolizione delle opere abusive, gli interventi di ristrutturazione edilizia degli immobili pubblici e la mobilità sostenibile.

La nostra città non ha per nulla una bella cera attualmente. Chi la vive, a prescindere dalla pandemia, ben sa quali sono le criticità che essa soffre. L’immobilismo della politica locale, accondiscendente con i poteri provinciali e regionali, ha di fatto finito di affossare quel poco di fermento anche culturale che negli ultimi anni è andato spegnendosi.

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La città dei Bar

Cassino è la città dei bar! Gli unici investimenti fatti dagli imprenditori locali sono stati per lo più relativi a questa tipologia di attività commerciale o affini. L’amministrazione, invece di capire come mai il commercio, fiore all’occhiello fino agli anni ’90, nella nostra città è andato a farsi “friggere” ha incentivato tale indirizzo.

In città da visitare ci sono tantissime cose, tra queste, oltre l’Abbazia, 5 musei, diverse aree archeologiche ed i siti scenario della WWII. Premesso che non esiste un flusso che dia la possibilità ad un turista di avere contezza di ciò che offre la città, Cassino non è solo Montecassino e l’abbazia. Il nostro territorio offre opportunità turistiche infinite.

Di cosa necessita Cassino?

Covid permettendo, ma la domanda “cosa ha bisogno la nostra città?” qualcuno dei neo amministratori se la è mai posta? La mancanza di veri e propri piani di urbanizzazione come il PUT, ma anche il Piano del verde si nota anche sulla progettazione degli impianti, si immagini su progetti in larga scala. Ad oggi si vedono impianti iniziati e non ultimati, una ciclabile illuminata ma franata, una mobilità sostenibile senza alcun senso. Questi sono alcuni dei tanti progetti “non sense” dei nostri amministratori. Allo stesso modo, non avendo un Piano del verde, anche esso un obbligo di legge, non si sa ancora come bisogna intervenire sulle alberature. Senza alcuna regola i danni fatti sono visibili e tangibili.

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Mentre c’è chi lavora in privato per rendere ancora più esclusivi luoghi pubblici cari ai cassinati senza “disturbo” alcuno, girare per le nostre strade sta diventando sempre più difficile. Strade piene di buche, con marciapiedi non a norma e corredati di ogni forma di barriera architettonica. Una situazione aggravata, in alcuni orari o in certi giorni, tipo il sabato, dal traffico o da scelte infauste di chi attualmente amministra.

L’abbandono

Il verde pubblico completamente abbandonato e devastato dagli interventi funesti è ai minimi storici. La mobilità sostenibile è inesistente, girare in città è sempre più pericoloso. A parte la Villa comunale, anch’essa abbandonata, ed il Baden Powell, i nostri cittadini sono liberi di respirare polveri sottili ed ultrasottili a tutte le ore del giorno. Farsi oggi una “strusciata” per il corso sarebbe consono farsela con la mascherina, ma non per il Covid!

Quella sotto i nostri occhi è una città abbandonata a sé stessa con un patrimonio incredibile ed un potenziale enorme viziato da politiche a favore di pochi e non della comunità. Inoltre, valorizzare il territorio potrebbe influire positivamente su nuove opportunità di business, anche commerciali.

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Il ruolo delle associazioni

Le associazioni hanno un ruolo importante, ma le scelte devono essere di chi amministra. In questo momento, le stesse spesso appannaggio della classe politica. Lo abbiamo visto con la realizzazione della famigerata “corsia ciclabile”. Se l’atteggiamento di quelle associazioni fosse stato coerente si sarebbero dovute indignare!

Cassino: Una città impreparata

Questo è ciò che emerge Dall’analisi su fatta. Una città senza logica e men che meno la logistica. Ad oggi priva di strumenti come il PuT o il piano del verde. Un substrato tecnico e parametrico su cui basare i nuovi progetti e accogliere la nuova opportunità con questo contributo. Non abbiamo regolamenti e non si rispettano le leggi. Il rischio è grosso! Ma non è quello di perdere il denaro bensì quello di spendere male i soldi perché fondamentalmente non si conosce il metodo opportuno per investirli. Si brancola nel buio. Quanto dovremmo aspettare per avere dall’amministrazione una visione sul futuro della città?

Piantare un albero è semplice, ma averne cura e farlo nel posto giusto è cosa tutt’altro che semplice.

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