Quanto ci costa il Covid – Gli altri numeri della pandemia

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Il problema della pandemia da virus SARS-Cov-2 (è questo il nome del virus che causa la malattia Covid 19 -Corona Virus Disease 19, identificata per ‘appunto nell’anno 2019) è ben più articolato di quanto appaia dalle semplificazioni giornalistiche e televisive. Anche le parole degli esperti vengono spesso decontestualizzate, e si è persa la reale misura della questione. Non ha molto senso riportare numeri, tassi, costanti infettive, perché il grande pubblico non è in grado di interpretare correttamente questi dati. Forse più efficace, per trasmettere la gravità della situazione è fornire un altro tipo di numeri.

Covid: gli altri numeri

Finora, la pandemia di Covid-19 è costata a livello mondiale la perdita di 21 milioni di anni di vita, con una media di 16 anni persi per morte. Il calcolo, pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” dai ricercatori dell’università Pompeu Fabre di Barcellona (parliamo di una rivista di assoluto prestigio nel panorama scientifico internazionale, pubblicata da “Nature”), si basa sui dati relativi a 1,2 milioni di decessi in 81 Paesi. Che significato hanno questi dati? Molto semplicemente, secondo lo studio, gli anni di vita persi da ciascuna persona deceduta a causa del Covid19 –cioè la differenza tra l’età di un individuo al momento della morte e quanto egli avrebbe potuto teoricamente vivere– in media sono stati ben 16. È un dato significativo?

Ci toglie 16 anni di vita

È molto significativo! Per esempio, ogni persona che muore per l’influenza stagionale “perde” meno di 5 anni di vita. Questa perdita è pari a più o meno 10 anni per i soggetti deceduti a causa di malattie cardiache. Il Covid19 strappa alle sue vittime addirittura 16 anni di vita. Se si tiene conto, poi, che moltissimi decessi sono avvenuti a carico di persone anziane, è evidente che la perdita di anni di vita ha dimensioni tragiche. Statisticamente parlando, un ottantenne ha poca aspettativa di vita, e quindi contribuisce poco a questo dato. Sono le fasce di età media e giovane a produrre questa catastrofe. Il gruppo spagnolo ha calcolato che la perdita dell’aspettativa di vita è dovuta principalmente ai morti “giovani”. Addirittura un terzo di questi 21 milioni di anni perduti è legato a persone considerate giovani a tutti gli effetti (al di sotto dei 50 anni).

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Nei Paesi in cui erano disponibili anche i dati delle morti per sesso, si è calcolato che gli anni di vita persi sono stati il 44% in più nel sesso maschile, come purtroppo spesso avviene anche per altri tipi di malattie. C’è un aspetto inquietante in questo studio: questi risultati offrono solo un’istantanea del possibile impatto della Covid-19 sugli anni di vita persi a partire dal 6 gennaio 2021. I calcoli potrebbero essere in realtà sovra- o sotto-stimati per via delle difficoltà a registrare in modo accurato le morti collegate al Sars-CoV-2. La pandemia mantiene quindi ancora alto tutto il suo nefasto potenziale.

L’articolo è tratto dal calcolo pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” dai ricercatori dell’università Pompeu Fabre di Barcellona. Clicca qui.

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