Santa Scolastica, ognuno per se e… Dio per tutti

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Le fortune di Cassino sono sempre andate in parallelo con il suo ruolo nel Lazio Meridionale. Finché la nostra città ha mantenuto un ruolo guida e di avanguardia di fatto, ci sono stati sviluppo, prosperità, progresso. Il progressivo scivolamento della classe dirigente verso posizioni di retroguardia e “di parrocchia” hanno comportato lo slittamento dell’asse della provincia decisamente a nord. Con tante occasioni perdute, che ormai diventano troppe. Mentre il Santa Scolastica cade sotto i colpi e le mancanze della politica.

La sanità dei servizi

Quando, oltre 30 anni fa, la Regione Lazio decise di costruire il nuovo ospedale in sostituzione del glorioso “De Posis“, lo fece quasi contemporaneamente al cospicuo ampliamento del “Del Prete” di Pontecorvo. Creando un polo sanitario ricchissimo di infrastrutture e di potenzialità. Nello stesso tempo, erano certamente minori gli investimenti su Frosinone e sugli altri ospedali del nord provinciale. Oggi, invece, non si vede luce davanti a una crisi apparentemente irreversibile che coinvolge in maniera acuta i reparti a turno. Ma è l’intero complesso sanitario a soffrirne in modo cronico. Quando si ottennero i successi ricordati, era in corso una feroce lotta per l’egemonia sul Cassinate fra il PSI di Peppino Paliotta e la DC di Peppino Gentile e Fernando D’Amata. Eppure, i due partiti -perennemente in guerra su quasi tutto- seppero trovare, come si dice oggi, “la sintesi”, sfruttando “le sinergie” per consegnare al territorio due realtà potenzialmente eccellenti.

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Lo dicono anche Luì e Sofì

Realtà immediatamente consegnate al declino dall’avvento della cosiddetta “Seconda Repubblica”. E oggi? Oggi peggio che mai. Manca la comprensione di un fatto molto semplice, che anche Luì e Sofì dei “Me contro Te” sottolineano sempre: «Da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano». Dato per scontato, infatti, che una Sanità funzionante non è né di Destra, né di Sinistra, e che comunque esistono delle sfumature anche importanti nell’interpretazione della politica sanitaria. Quello che è incomprensibile è il motivo per cui amministratori e politici si dedicano alla frammentazione delle iniziative e a una gara assurda in solitario. La Destra cerca di farsi bella senza reale costrutto; la Sinistra pontifica e ciancia di una “Sanità d’eccellenza”; gli amministratori non sfruttano le loro capacità di influenza: risultato netto, a Cassino mancano Anestesisti, Medici e Personale in tutti i reparti, e l’ospedale, anche per la pandemia, è al collasso.

Santa Scolastica: le proposte impossibili

Siamo pieni di proposte impossibili, come la riapertura di strutture abbandonate da anni. E non c’è nessuno che sia capace di organizzare una squadra di salvataggio che coinvolga tutte le forze politiche per tentare di imporre un recupero di funzionalità per questo territorio. Ci sono amministrazioni sorde e che si arroccano su se stesse. Ci sono aspiranti protagonisti prontissimi a mettere se stessi sui social e sui giornali senza un briciolo di progettualità vera. Ci sono top model (uomini e donne) sempre in ansia per una passerella in più in qualche ospedale.

Ma non c’è nessuno capace di far rispettare il decoro e la dignità sanitaria del Cassinate, e nella fattispecie del Santa Scolastica, perché ognuno va per sé (e -ci perdoni l’Onnipotente- Dio per tutti). E nessuno capisce che la salute è una sola: non importa questa o quella branca. La risposta sanitaria efficiente riguarda il sistema nel suo insieme. Un concetto che DC, PSI e compagnia cantante capivano benissimo, e contavano con attenzione i soldi da mettere negli investimenti. I soggetti “moderni” contano solo i “Mi piace” e capiscono soltanto i titoli sui giornali, con il nome. Il loro.

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