La Regione Lazio ha approvato un progetto proposto dall’Assessorato alla Coesione sociale, scritto a più mani insieme ai quattro presidenti dei centri anziani di Cassino.
Si tratta di un pacchetto di attività che coinvolgerà circa un migliaio di anziani iscritti come soci nei vari centri. Si va dalle attività motorie, ricreative, culturali e di tutela della salute. Ma anche di formazione all’uso delle tecnologie informative, corsi sulle problematiche sanitarie e sociali
connesse con la terza età. E orientamento ai servizi socio-sanitari erogati sul territorio e interventi per contrastare le cause di emarginazione sociale.
In particolare, non appena sarà possibile, quando sarà finita l’emergenza covid, il Centro “Bembo“, guidato da Oliviero Niro, organizzerà eventi come la Festa dei nonni e organizzerà gite. Il centro di S.Angelo guidato da Cesare Cece utilizzerà i fondi per organizzare occasioni di incontro e di scambio culturale con i più giovani al fine di condividere il patrimonio di memoria storica posseduto dai nostri anziani. Così farà anche il Centro S. Michele il cui presidente Guido Cesarini organizzerà anche il cineforum delle emozioni. Mentre a San Pasquale, nel centro guidato da Mario Valente si organizzeranno corsi per l’utilizzo corretto di internet, la prevenzione delle truffe on line, corsi di fotografia e conoscenza delle nuove tecnologie.
La co-progettazione
«Ancora una volta – fanno sapere dall’assessorato alla Coesione Sociale – lo stile della co-progettazione si rivela la scelta più giusta. Capire insieme ai
comitati di gestione dei centri anziani quali sono i bisogni dei nostri concittadini e costruire insieme a loro le risposte più adatte è il modo migliore per essere efficaci.
Ovviamente saranno riconosciute come ammissibili anche le spese connesse al rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. Quali quelle relative all’igienizzazione e alla sanificazione degli ambienti nonché quelle legate all’acquisto di attrezzature necessarie per assicurare il distanziamento interpersonale. Le attività dovranno essere realizzate entro il 31dicembre 2021».
Privati della vita sociale quotidiana
«E’ dal mese di marzo – spiega ancora l’assessorato – che i nostri anziani stanno pagando il prezzo più alto di questa pandemia. Restando chiusi in casa, privati della vita sociale quotidiana, delle abitudini e delle relazioni anche con le persone più care. Pensiamo cosa possa significare per i nonni la limitazione nel rapporto con i nipoti. I centri anziani chiusi, punto di riferimento per centinaia di cittadini di Cassino, rappresentano per molti di loro l’assenza di qualunque forma di svago e di interazione sociale.
Speriamo che possano riaprire quanto prima, con le nuove modalità stabilite dal Consiglio comunale, ovvero attraverso l’affidamento della gestione ad associazioni del terzo settore e con il budget di € 28.000€ assegnato dalla Regione Lazio che consentirà ad ognuno dei quattro centri di poter programmare le attività per i propri soci.
La gestione dei centri affidata ad associazioni di promozione sociale rappresenta un salto di qualità che darà certamente un impulso molto forte alla ripresa delle attività. Anche attraverso il coinvolgimento di altre realtà di terzo settore, associazioni giovanili per lo scambio intergenerazionale, così come offrirà l’opportunità di accedere a tutti i bandi regionali e nazionali riservati alle associazioni.
La rinuncia del Comune di Cassino
«Il Comune – conclude l’assessorato alla Coesione Sociale – ha rinunciato alla gestione diretta dei centri. Nella convinzione che questo consentirà un rilancio molto forte grazie all’allargamento delle risorse disponibili. Resta al Comune la gestione del Coordinamento cittadino dei centri anziani al quale partecipano anche i sindacati delle sigle più importanti».