De Sanctis si dimette dal Comitato NO Acea

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In tanti abbiamo creduto durante le ultime elezioni che potesse ancora esistere la possibilità che qualcosa di buono sarebbe potuto accadere nella nostra città. In tanti abbiamo con rispetto apprezzato i comizi sull’apecar e i presidi sotto i “portici”. Ma purtroppo la storia ci insegna che non tutte le ciambelle escono col buco.

A farne le spese a questo giro è il Comitato No Acea. È infatti di queste ore la “dipartita” dalla carica di presidente del comitato del consigliere comunale Renato De Sanctis.
È proprio lui, che con uno dei suoi post micidiali, annuncia le proprie dimissioni accusando, alla Salera maniera, i cittadini. I quali pare siano menefreghisti e disinteressati come del resto anche i sindaci dell’Ato5. In sostanza la colpa è sempre di qualcun altro. Mai degli atteggiamenti e delle azioni che si mettono in campo, senza una logica apparente.

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Fine annunciata

Di fatto ad annunciare la fine del rapporto tra comitato e il consigliere di “maggioranza” Renato de Sanctis fu proprio l’accordo con il neo Sindaco Salera. Un passo falso che fu solo in minima parte avallato dal movimento che sin da subito incrinò i rapporti con gli altri candidati della lista No Acea. In tanti sono consapevoli che l’attuale amministrazione sia Pro Acea, confermato anche dalla totale apatia nel prendere la situazione in mano nei confronti dell’ente. Quindi con le dimissioni si andrà semplicemente a mettere nero su bianco il distacco definitivo tra comitato e chi, forse, ha semplicemente cavalcato l’onda per il proprio tornaconto di immagine.

Per la serie “Quando il gioco si fa duro, i duri saltano sull’altra sponda”

Nel frattempo pare siano stati sbloccati i famosi milioni dei nostri cugini campani, cosa, per altro, dovuta. Adesso la domanda è lecita, per recedere dal contratto con Acea può il comune pagare “la penale” di circa 2milioni?

In questi tempi corsari e pirati solcano le acque dei nostri mari. Ogni nave ha il suo capitano. Ma non si è mai visto che un capitano abbandoni la propria nave dinanzi al nemico. Questo dovrebbe essere il senso di responsabilità di ogni comandante, una responsabilità che riguarda la battaglia intrapresa. Dove se si vince, si vince tutti, mentre se si perde, perdono solo i cittadini, mentre il capitano avrà la sua nuova nave e la sua nuova ciurma. Comunque il tempo è galantuomo.

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