Se questo è un sabato….a Cassino

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Se questo è un sabato a Cassino. Tra paura del Covid 19 e il traffico che invade il centro cittadino: per percorrere corso della Repubblica e uscire dalla città, oggi, ci sono voluti 40 minuti. Quando in una situazione normale ce ne vogliono poco meno di cinque, semafori permettendo. Ah si, nemmeno quelli funzionano. Quindi ingorghi a più non posso. Per risalire Viale Dante dalla Stazione ferroviaria a piazza Diamare, il sabato mattina ci vogliono 25 minuti e imprecazioni varie. Sempre se si riesce a uscire indenni dalla rotatoria del Risciò. Uno stato di cose che manda a farsi fottere anche le belle storie sulla mobilità sostenibile. La corsia ciclabile è soltanto una serie di linee colorate impresse sull’asfalto. I velocipedi non circolano e se anche circolassero sarebbero costretti a svolgere un fantastico slalom gigante tra le centinaia di macchine in fila per raggiungere la meta giornaliera. Roba che farebbe rabbrividire anche l’Alberto Tomba dei tempi d’oro.

Il mercato a queste condizioni non va

Paura del Covid 19, abbiamo detto. Quella paura che non sembra avere chi continua a permettere che il mercato settimanale continui a svolgersi in queste condizioni. Gli assembramenti, ovvero quello stato di cose che ci impone di non uscire dalle 22 o che costringe i ristoranti e i bar a serrare le porte alle 18, o che non ci permetterà di festeggiare il Natale con tutti i parenti, sono all’ordine del giorno. Anzi all’ordine del banco. E sarebbe il caso che chi di dovere, magari l’amministrazione comunale o il Sindaco, rivedessero i loro perversi piani per il sabato cittadino. Il punto non è far svolgere il mercato o meno, ma farlo svolgere o meno con queste modalità che generano condizioni di disagio e pericolo, per tutti.

Il punto

«Quando dico che senza controlli il mercato nn si deve fare, non lo dico contro qualcuno, lo dico perché è meglio non farlo. Bisogna stare attenti». Il consigliere comunale Salvatore Fontana ha centrato il punto. E ciò non dovrebbe essere l’inizio di una battaglia politica senza ne vinti e ne vincitori. Dovrebbe essere una considerazione per riuscire a garantire le condizione di vivibilità della seconda città della provincia di Frosinone. E’ evidente tra traffico e assembramenti che la situazione non sia sostenibile e che, sicuramente, non anteponga la tutela dei cittadini che si aggirano tra i banchi alla ricerca dell’affare del weekend. Tra i banchi ortofrutticoli tra un mandarino al volo, un’oliva e un’arancia, la mascherina è fin troppo spesso “fuori posizione”.

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