Mario Abbruzzese e il «Sindaco Pasticcione»

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Se alla fine i pasticci in cucina possono portare molto spesso a qualcosa di buono. In politica e soprattutto nell’amministrazione pubblica gli “intrugli” e gli esperimenti non producono mai effetti positivi. E siccome governare una città di circa 36.000 abitanti non è come fare il giudice a Master Chef e non si possono lanciare piatti e polpette addosso ai muri a caso come fa il buon Joe Bastianich, è evidente che le persone preposte ad amministrare debbano essere molto diligenti e soprattutto attente a ciò che dal punto di vista normativo le circonda. Il regolamento per stilare la graduatoria degli scrutatori disoccupati/inoccupati, la grande trovata del Sindaco Salera e della sua banda (che tra l’altro sa di pura demagogia da terzo millennio), chef Bruno Barbieri l’avrebbe sicuramente etichettata come un grande “mappazzone”. (Leggi Quel pasticciaccio brutto del regolamento per gli scrutatori).

Ma è anche il pensiero di molti, compreso del consigliere comunale Mario Abbruzzese, che attacca a testa bassa «il Sindaco pasticcione» per dirla con le sue parole. L’oggetto del fendente sono le ultime vicende legate al blocco del concorso del Comune di Cassino da parte del Consiglio di Stato. (Leggi Il Consiglio di Stato blocca il concorso del Comune)

Abbruzzese all’attacco

«Il concorso per Vigili Urbani a Cassino è stato bloccato da una sentenza del Consiglio di Stato – ha detto Mario Abbruzzese – che ha quindi dato ragione a quattro ricorrenti che, per motivi ufficialmente sconosciuti (ma tutti noi sappiamo che si tratta una mera vendetta elettorale da parte di un sindaco oltre che incapace anche accidioso e rancoroso) non sono stati integrati, pur avendone maturato pieno diritto, nel corpo della Polizia Locale. Parliamo dei tre stagionali che per anni hanno svolto servizio come Vigili Urbani in città e che si sono ritrovati fuori dai giochi. E che hanno deciso di appellarsi alla legge Madia».

«Il Consiglio di Stato – ha detto ancora Abbruzzese – ha così motivato l’annullamento del concorso a 23 posti: “la scelta della procedura aperta (ovvero senza riservare i posti a coloro hanno già maturato l’esperienza in quel posto specifico, secondo la legge Madia), sebbene sia una scelta che si possa fare è, nel caso di Cassino, carente di motivazione”. Le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti. Il sindaco Enzo Salera continua ad utilizzare la cosa pubblica come se fosse proprietà privata. Ed a gestire in maniera dittatoriale ogni singolo evento che potrebbe far rinasce la città.

Il metodo “Saleriano”

«Continua ad adottare il metodo cattivo, arrogante e medioevale del ‘occhio per occhio, dente per dente’. Chi alle passate amministrative ha scelto altri candidati non ha diritto di parola, di pensiero e di movimento all’interno del Comune. Un metodo ‘salieriano’ che ha ingessato Cassino e l’intero apparato amministrativo. L’Amministrazione Salera continua a ‘gettare fumo’ negli occhi della città con paliativi che non sopperiscono alle grandissime criticità. Manutenzione inesistente, servizi pubblici oramai allo sbando, igiene ed ambiente fai da te. Se il concorso per Vigili Urbani dovesse essere annullato, il sindaco Salera con la sua scellerata arroganza, dovrà rendere conto a quelle duemila ed oltre persone che hanno presentato domanda. Pagando l’iscrizione e che hanno già acquistato a caro prezzo i libri per la preparazione».

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