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Santa Scolastica, si è arreso anche il Pronto Soccorso

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A quanto pare, nonostante il miglioramento delle condizioni meteorologiche continua a piovere sul bagnato sul povero “Santa Scolastica“. Non c’è pace, dunque, per la famiglia norcina che si fece adottare dai nostri territori. Benedetto e Scolastica sono da sempre (e lo furono anche in vita) nell’occhio del ciclone; lo sono ancora di più in questa surreale estate post-Covid19. Tutti ricordano che il 27 luglio al culmine della canicola si tenne il Consiglio comunale che -nelle intenzioni della combriccola Salera- doveva rappresentare il Consiglio della normalizzazione. Una sorta di “invasione di Praga”, con cui piegare, grazie all’autorevole intervento del vertice della ASL ciociara, la marea montante delle proteste cittadine per una Sanità che appariva alla deriva, perché ormai ridotta al collasso dalla carenza nell’organico degli Anestesisti.

A scartamento ridotto

Il fatto che questa vitale branca fosse colpita, paralizzando parecchi servizi, non era però l’unica pecca di un grande nosocomio, ridotto a funzionare a scartamento ridotto. Da più parti si sono levati avvertimenti in relazione alla mancanza di molte altre figure professionali; avvertimenti che hanno lasciato indifferenti la maggioranza consiliare e la Direzione Generale della ASL. Ma si sa, nell’epoca dell’immagine mediatica vince chi mette in battaglia più armi di distrazione di massa, e così la Città è stata sommersa, non casualmente, dalla polemica (che non osiamo qualificare…) del Santissimo Derby fra Venerazioni. I fatti però hanno la brutta abitudine di riemergere, proprio perché esistono.

La resa del Pronto Soccorso

E i fatti sono che il 31 luglio, appena 4 giorni dopo il Consiglio normalizzatore, al tramonto di un mese caldissimo per Salera, il Direttore Sanitario del “S. Scolastica” Mario Fabi ha emesso una “grida” in cui, denunciando la carenza gravissima di Medici al Pronto Soccorso, invitava tutti i Professionisti di ogni disciplina a rendersi disponibili per coprire i tantissimi turni mancanti. Ma non finisce qui: la stessa “grida” avverte che, in caso di insufficiente adesione alla richiesta disponibilità, per garantire il servizio più essenziale di tutti si procederà all’emanazione di specifici ordini di servizio nei confronti del Personale medico. Poco importa che magari saranno ordini “a rotazione”.

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Quello che importa è che siamo davanti all’infinita telenovela di annunci mai seguiti dai fatti; siamo davanti a un Sindaco che continua a essere ignaro della bomba ad orologeria su cui è seduta la Sanità pubblica cassinate. Siamo davanti a un’altra coperta troppo corta. Ora, poiché sembra che negli ultimi anni siano stati assunti parecchi (ma proprio parecchi: si parla di 10-12 unità) Medici per il Pronto Soccorso di Cassino, viene da chiedersi. Ma che è successo a queste figure? Si sono dimesse? Sono andate già in pensione?

Ci sarà ancora Speranza?

Insomma, siamo alle solite: la politica locale di Cassino non è in grado di ottenere nulla dalle Istituzioni di livello più elevato. Salera farà almeno una telefonata a Speranza, stavolta sbraitando per l’ennesima presa in giro, o si accomoderà di nuovo nella inutile negazione dei fatti?

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