Strisce blu, un servizio che la città non digerisce

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Una vicenda che prende forma a fine 2019, come se la nostra città necessitasse urgentemente di questo servizio: le strisce blu. Proprio così, una delle poche cose portate avanti da questa amministrazione, dico bene non fatte, è stato il ripristino del servizio dei parcheggi a pagamento.

Con le polveri sottili fuori controllo e altre criticità in essere si è preferito, invece di prendere opportuni provvedimenti, sistemare le “carte” per il ripristino di suddetto servizio.

Tic tac e tam tam

Tic tac è il tempo galantuomo che scandisce il nostro operato. Come sempre superpartes che osserva e che puntualmente sottolinea i vizi di chi si adopera incoscienziosamente. Tam Tam, per noi, è semplicemente la voce del vulgo, del popolo, si essa espressa sui social networks o con semplice vociar davanti a caffè. Tic tac il tempo scorre inesorabile e a pochi istanti dall’attuazione del servizio vengono fuori da subito criticità oggettive che lasciano adito ad amletiche domande come “ma prima di firmare il contratto, qualcuno lo ha letto?”

Strisce blu: una breve ricostruzione

Di li a poco ecco il temuto Tam Tam…a seguire una breve ricostruzione.

In una città che dimostra in tutti i modi l’avversità a questo servizio, o almeno a quello inteso in questo modo. Il primo problema riscontrato ed evidenziato è stato quello degli stalli non a norma. Durante, la “segnatura” sono stati creati in posti vietati di fatto dal codice della strada (Cds). Numerose sono state le segnalazioni di stalli in prossimità di incroci. Altri su dossi di rallentamenti. Altri ancora in prossimità di passi carrabili e addirittura alcuni sulle strisce pedonali. E’ questione di minuti, in una città desertificata,  ed ecco il secondo problema: le auto ibride ed elettriche non sono contemplate e quindi pagano il servizio. Tutto questo, mentre a Roma addirittura c’è la possibilità, per le auto elettriche di girare nel cuore del centro senza dazio pagare.

Strisce blu: il terzo problema

Il terzo problema: la mancata considerazione degli stalli rosa destinati alle mamme in attesa, cosa che fu contemplata anche in passato. Certo non un obbligo, ma un dovere morale aver rispetto per questa categoria. Ma fra tutti la cosa più grave che si apprende è la sosta a pagamento per i disabili. Questo nonostante ci siano a state, a favore di questa categoria, diverse sentenze in merito.  Sui social impazza questa “pallina” che fa mettere sugli attenti tutte le associazioni. Oltre al pagamento del parcheggio, sorgono di fatto altre problematiche discriminanti, come la non usufruibilità delle colonnine  per il pagamento. Infatti, il tastierino delle stesse è posto troppo in alto per essere utilizzato dal diversamente abile.

La sentenza mediatica

Una vera sentenza mediatica sulla gestione di tale servizio, quella appresa dai social. Ad indignarsi, oltre che le categorie di settore ci sono anche quelle dei malati oncologici. A seguito di questa solerte battaglia, la neo giunta, ha risposto con approssimazione e sembra nell’interesse della società e non del popolo che a gran voce richiedeva la gratuità della sosta per queste categorie. Una risposta, quella del comune, che arriva dopo una riunione con tutti tranne che con gli esponenti ufficiali delle su citate categorie, che è di fatto difficilmente applicabile in quanto, anche in questo caso, denota un’approssimazione nell’affrontare tali questioni.

I cittadini ne pagano le conseguenze

A pagarne le conseguenze, sono quei cittadini, che oltre ad avere problemi deambulatori, sono costretti a fare trattamenti medici prolungati. Ad esempio, non è stato preso in considerazione, oltre ai disabili, chi è costretto  a fare cicli chemioterapici. La situazione raccapricciante creatasi lascia intendere che, a seguito del contratto con l’attuale gestore dei parcheggi a pagamento, la nostra amministrazione non abbia alcun potere per potersi esporre in difesa delle categorie su nominate.

Questa cosa “cozza” con le affermazioni del Vice sindaco all’epoca, riportate sulla stampa locale, dove lo stesso, a gran voce, dichiarava “Cassino avrà la sua area pedonale permanete”.E sempre come diceva Lubrano “la domanda sorge spontanea”, come è  possibile avere un’area pedonale, che andrebbe a togliere introiti importanti al gestore ed è invece così difficile fare una semplice delibera in favore di chi ha problemi? Intanto, ad oggi, come sempre succede quando la polvere viene messa sotto al tappeto, la voce del popolo è lì a ricordare all’amministrazione che sta gestendo ciò che è di tutti. E, pertanto, va condiviso e deciso, non solo con i loro elettori, sempre più sfiduciati, ma con tutta la comunità. 

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