Il sabato del traffico. Tra mercato e semafori in panne.

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La donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole è proprio un ricordo sbiadito, ormai quasi invisibile per Cassino. Ahinoi il giorno che anticipa il il dì festa è vissuto, tra clacson, schiamazzi e marmitte rombanti. Ad aggravare la situazione di quello che è ormai è diventato “Il sabato del traffico”, dopo lo spostamento del mercato nelle vie del centro, qualche semaforo in panne e una viabilità ancora non proprio chiara (per usare un eufemismo) all’incrocio tra Viale Dante e Corso della Repubblica. Anche perché si è ben capito che dove prima c’era l’aiuola spartitraffico ci possono entrare ben 6 macchine parcheggiate. Un buon risultato, no?

Il problema principale: la viabilità

In sostanza le problematiche relative alla nuova ubicazione del mercato, nonostante le parole degli amministratori, a cui però va dato atto della presenza ogni sabato mattina per verificare la situazione, rimane la viabilità e il controllo del flusso del traffico. Complice anche la sosta selvaggia in ogni strada accessibile e quindi la maleducazione di qualche cittadino. “Sabato scorso sono dovuta rimanere chiusa in casa per tre ore. Non ho potuto sbrigare delle commissioni perché un’auto sostava davanti al mio cancello. Oggi dalle 7 sono affacciato alla finestra per cercare di non far sostare nessuno. Tra poco devo uscire“, dice una pensionata, che risiede in via Bellini.

Cassino fa rima con Pechino

Da circa tre giorni invece la maggior parte dei semafori su Corso della Repubblica non sono funzionanti. Una situazione che già normalmente crea disagio, figuriamoci il sabato mattina quando, il flusso del traffico viene intaccato dalle esigenze di spazio del mercato e le strade percorribili sono davvero poche. Se la zona delle “Tre pompe“, comunque un posto dove spazio ce ne è a sufficienza, diventa la National Expressway 110 di Pechino, qualche domanda crediamo sia lecito farsela. Poi se qualcuno ha deciso che la strada da percorrere sia questo e tutto il resto è solo noia, come cantava il buon Califfo, allora alziamo le mani. Vale niente o è una presa in giro la solita dichiarazione post mercato del sabato: “stiamo lavorando per migliorare le cose e bla bla bla“.

E’ passato dunque il primo mese di sperimentazione del mercato nel centro cittadino. I risultati sono evidenti, le problematiche sempre le stesse, ed oggi abbiamo anche sorvolato (giusto per non essere monotoni), sugli assembramenti davanti ai banchi, sulle mascherine paramento o indossate a fascia di capitano. Ma questa è un’altra storia, siamo in Italia, ed è tutto apposto. E, ovviamente, niente in ordine.

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