Una mission impossible per Renato De Sanctis

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Dalla assemblea dell’Ato 5 e dalla Consulta dei sindaci arriva uno stop definitivo per l’azione politica del consigliere comunale Renato De Sanctis.
Dopo un anno di amministrazione ed una campagna elettorale incentrata sulla lotta per mandare via Acea e quindi sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua, il leader del “Comitato NO ACEA” incassa il “Niet” definitivo, su tutta la linea, dai primi cittadini della Provincia di Frosinone.
I sindaci sono stati chiari durante la Consulta quando si è presentato a nome del Comune di Cassino. Acea resta il gestore del servizio idrico della provincia di Frosinone e lo sarà fino al 2033, ovvero a scadenza di contratto. Ora diventa veramente una mission impossible per Renato De Sanctis portare avanti la sua battaglia contro il gestore idrico.

I conti non tornano

Ma la beffa è stata ancora più grande. Nell’assemblea di qualche giorno fa, i sindaci, come riportato sui giornali e sui blog della provincia, hanno attestato che al Comune di Cassino non spettano i rimborsi dei canoni concessori fino al 2012. Perché la precedente amministrazione guidata dall’allora sindaco Carlo Maria D’Alessandro si era battuta palesemente contro il gestore per non consegnare l’ultima parte degli impianti della città.
Ma i conti non tornano. Perché al Comune di Cassino una parte di quei canoni concessori, non minima ma consistente, in realtà dovrebbe essere riconosciuta.
Una parte del territorio di Cassino, infatti, è già gestito da Acea dal 2003 e precisamente le zone di Sant’Angelo in Theodice, Antridonati, Selvone, Valle del Garigliano, Sant’Antonino, San Michele e Caira. Non solo. Dal primo gennaio 2006 Acea gestisce la depurazione e le fognature di tutto il territorio comunale. Ragion per cui Cassino non sarebbe dovuta essere esclusa completamente dalla spartizione dei canoni concessori fino al 2012. Ma solo per la parte che riguarda il servizio idrico del centro urbano. Perché tutto ciò non è emerso? Mistero.

La beffa per il “Capitano”

Ma la beffa per il “capitano” ha anche un’altra aggravante. Non solo Acea resta il gestore fino al 2033, ma quest’anno vengono anche aumentate le tariffe, che invece nel 2018 erano state, sebbene in parte, diminuite. Renato De Sanctis stando così le cose non avrà vita facile nell’attuare il suo programma per l’acqua pubblica, anche perché, come gli ricorda qualcuno sotto il suo post su Facebook relativo all’argomento, l’attuale Sindaco di Cassino appartiene ad un partito politico, il PD, che non ha mai negato il suo rapporto privilegiato con Acea.

E fin quando i 5stelle gestiranno il Comune di Roma, anche a loro non potrà essere fatta nessuna richiesta, perché appena insediata, Virginia Raggi, ha cambiato i vertici di Acea mettendo persone vicine proprio al movimento grillino.
Il “Capitano” con la grinta che lo contraddistingue potrà riportare i banchetti sotto i portici, e magari protestare in consiglio comunale come faceva in passato. Ma per lui ormai è diventata una vera mission impossible mandare a casa Acea.

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