Guglielmo Mollicone: una vita tra sofferenza e coraggio.

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C’è poco da fare quando il destino si fa beffe della vita umana. Il cuore di Guglielmo Mollicone, oggi, si è fermato. Per sempre. Una storia, la sua, intrisa di sofferenza e animata dal coraggio. Tanto, davvero tanto.

Diciannove anni dopo

Domani sarebbero stati diciannove anni da quando il povero Guglielmo non vide più rientrare a casa la sua amata Serena. Perché barbaramente uccisa, in quello che passera alla storia come il delitto di Arce. Poi quasi due decenni, vissuti, giorno dopo giorno, all’eterna ricerca della verità. A cercare di dare un volto a chi gli strappò via sua figlia. Quante volte lo abbiamo visto scendere dalle rampe del tribunale di Cassino, assediato dai cronisti, con un passo, anno dopo anno, sempre meno sostenuto. Sempre più stanco. Gli anni e i pensieri gli avranno portato via la brillantezza fisica, ma non si è mai dato per vinto, Guglielmo. Neanche davanti ad una giustizia, quella per sua figlia, che tarda ancora ad arrivare.

Un giorno triste

Abbiamo detto prima del destino beffardo. La salute di Guglielmo non ha retto, proprio quando si era ad un passo dalla verità. Forse all’ultimo passo. Quello decisivo. A fine novembre, pochi giorni dopo il rinvio dell’udienza preliminare per un difetto di notifica, viene colpito da un grave malore. Purtroppo quello che nel pomeriggio di oggi lo ha portato via.

E’ un giorno triste per tutti. Anche per quei cronisti che gli hanno dato sempre voce e con il quale Guglielmo Mollicone aveva saputo creare, con il passare del tempo, anche un rapporto umano vero e solido. Se ne va senza sapere chi ha commesso l’omicidio di sua figlia. Senza sapere se Serena, un giorno, avrà veramente giustizia. Ci auguriamo, ora, che se ne esiste una divina, di giustizia, Guglielmo possa camminare, da oggi, di nuovo accanto alla sua adorata Serena.

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