Pizza e Babbà riaccende i fuochi.

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Il Giudice di Pace ha sospeso il provvedimento del Prefetto della Provincia di Frosinone che intimava la chiusura per dieci giorni consecutivi al ristorante Pizza e Babbà.

Ad annunciarlo la giovane titolare, Maria Fontana sui canali social della sua attività . Così si conclude dopo soltanto cinque giorni di chiusura, la metà di quelli disposti, la chiusura forzata di una delle pizzerie della città martire più in voga del momento.

Cosa era successo

Pizza & Babbà offriva dall’inizio del lockdown fino al 4 maggio solo ed esclusivamente il servizio di consegna a domicilio, come previsto dalle norme vigenti. Il 15 marzo arriva l’ordinazione di una pizza da parte di un cliente residente sulla stessa strada dove è ubicato il ristorante. In pratica di fronte all’ingresso del locale. In tutta sicurezza i ragazzi preparano l’occorrente e uno di loro esce dal locale con guanti, mascherina e la pizza nel contenitore omologato per il servizio di consegna a domicilio.

Dopo 53 giorni la chiusura forzata

Il cliente sull’altro lato della strada vede il ragazzo e gli va incontro. Poco prima del ciglio stradale i due si incontrano. Ma proprio in quel momento sopraggiunge una pattuglia delle forze dell’ordine che contesta a Pizza e Babbà di aver consegnato fuori dal locale una pizza nonostante i divieti che stabiliscono la chiusura dei locali al pubblico con esclusiva possibilità di consegna a domicilio.

Dopo 53 giorni viene notificata a Maria Fontana la sanzione per la violazione dell’articolo 1 del Dl 6/2020 del 23/02/2020, dell’articolo 1 del DPCM 11/03/2020 e dell’articolo 15 del Dl 14/2020 del 09/03/2020. In sostanza chiusura per 10 giorni, denuncia penale e multa.

Giustizia è stata fatta

Seppur in ritardo, giustizia è stata fatta – ci ha detto Maria al telefono – c’erano tante prove a nostro favore. Compresa la testimonianza del cliente. Sono felice per me e per tutti nostri ragazzi. Questa ingiustizia loro, più di noi, non se la meritavano proprio.

Oggi voglio abbracciare tutta la città di Cassino, perché ci è stata veramente vicina. E ringraziare tutti i commercianti e gli imprenditori di Cassino che in questi giorni difficili ci hanno abbracciato (virtualmente) – ha spiegato ancora – con affetto e ci sono stati vicino anche con una semplice parola di conforto. Non è stato facile superare questa fase, perché è in questi frangenti che si rischia di perdere l’entusiasmo e la voglia di fare bene il proprio lavoro in Italia. Grazie davvero a tutti, vi lascio che sono arrivata al locale. Finalmente riapriamo e siamo elettrizzati”.

Tutto è bene quel che finisce bene.

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