Medici

Qualcuno salvi veramente l’ospedale Santa Scolastica

2 MIN

La dimostrazione pratica della perfetta inutilità di certe iniziative d’effetto si è avuta in queste ore. La ASL non è sembrata colpita, né tanto meno intimorita dalla “panolada”, anzi dalla “lenzuolada” avvenuta a Cassino domenica scorsa: anche perché, purtroppo, non si è vista poi questa grande partecipazione “indignada” di massa. Ennesima riprova che le manifestazioni popolari sono ben accette. Ma vanno attentamente organizzate perché abbiano un’efficacia non limitata alla copertura mediatica degli organizzatori. Buono il concetto, dunque, ma completamente errata l’esecuzione. Speriamo che sia di insegnamento per le prossime occasioni. Serve una reale mobilitazione di massa e una forte sensibilità delle Istituzioni locali per raggiungere l’obiettivo di restituire efficienza all’ospedale Santa Scolastica. Visto che la ASL, come andiamo ad illustrare, non sembrerebbe avere alcuna intenzione di risolvere alla radice le problematiche.

Un paracadute per l’amministrazione comunale

La deliberazione 470 del 16 Luglio, infatti, ha il chiaro sapore del paracadute fornito in extremis a un’amministrazione comunale (quella di Cassino) in drammatico affanno sul tema e sull’orlo dell’abisso per le nuove vicissitudini. Fonti solitamente bene informate raccontano di furibonde telefonate di colei che (ormai pare chiaro) era destinata fin dall’estate scorsa a governare la Sanità ciociara. La dr.ssa Magrini. Il DG f.f. (quante abbreviazioni, tutte insieme!) avrebbe catechizzato il Direttore sanitario di Cassino, Fabi, il quale si era permesso, davanti all’impossibilità di portare avanti l’impari lotta, di dichiarare bancarotta reale. (Leggi Stop al trasporto dei pazienti chirurgici). Il direttore sanitario del Santa Scolastica aveva diramato la disposizione di non ricoverare nessun tipo di pazienti chirurgici, prendendo atto che non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Apriti cielo! Immediata reazione della DG, catapultatasi sul problema con una reattività di cui basterebbe la metà per risolvere ogni criticità in tutto il Lazio.

Il rinnovo della convenzione

Davanti alla resa di Fabi, a Frosinone hanno reagito, tarantolati, ripristinando la convenzione con la ASL di Caserta. Con una tale serie di stringenti norme da dare l’idea che il problema non sarà risolto affatto. E si scopre anche che la ASL ammette che c’è carenza di Cardiologi, oltre che di Anestesisti; e che queste carenze sono spalmate su tutti i presidi della Provincia. Infatti gli Specialisti esterni verranno impiegati, compatibilmente con gli orari di servizio (nessun medico può prestare servizio per più di 48 ore la settimana, né può lavorare dopo un turno notturno) e con le ferie in tutti e 4 gli ospedali superstiti. Come dire, sparti palazzo, diventa cantone. Se l’intento della ASL è continuare a ignorare bellamente le esigenze del Cassinate, dobbiamo dire che c’è riuscita pienamente. Il che è un gran bel biglietto da visita per l’amministrazione Salera.

Il due di coppe quando comanda bastoni

E a questo punto la domanda nasce spontanea: ma siamo sicuri che il Sindaco Salera sia benvoluto dai suoi? Che il “suo” Zingaretti voglia dargli una mano? Non sembra, in effetti, che un “amico” meriti un trattamento di serie C come questo, e che sia costretto a incassare una figuraccia dopo l’altra. Che potrà mai raccontare il Sindaco-che-non-vuole-incatenarsi il 27 luglio ai Cittadini? Che la sua influenza è pari a quella del 2 di Coppe quando a briscola regna Bastoni? Ormai si è capito: la ASL non vuole affatto risolvere il problema di Cassino (che non finisce con Anestesisti e Cardiologi). Al Sindaco ci permettiamo di ricordare un vecchio proverbio, viste le tegole che si accumulano sul suo cammino, tanto numerose da costruirci il tetto della Basilica di S. Pietro. «Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io». E che qualcuno salvi. Non il soldato Ryan, ma l’ospedale “Santa Scolastica”.

Lascia un commento