Presunto voto di scambio, le reazioni e la figuraccia del Pd

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Per tutta la giornata di ieri non si è parlato di altro. Il servizio trasmesso da Tanfuk mercoledi sera, che ha avuto come protagonista una donna candidata nella lista del Pd alle elezioni amministrative del 2019, ha tenuto banco nelle piazze e nei bar della città martire. La candidata, infatti, ha raccontato dei retroscena che potrebbero causare un vero cataclisma politico di vaste dimensioni. E a farne le spese potrebbe anche essere la maggioranza guidata dal Sindaco Enzo Salera.

La donna ha raccontato degli episodi che potrebbero far pensare a un presunto reato di voto di scambio. E’ evidente, infatti, nel video che la protagonista abbia avuto delle forti pressioni da parte di un consigliere comunale attualmente in carica per ufficializzare la sua candidatura in cambio di un posto di lavoro.

Le reazioni

Mentre gran parte dello showbiz della politica locale ha reagito con un silenzio assordante al servizio di Tanfuk, Giuseppe Martini, candidato Sindaco di Cassino per il Movimento 5 Stelle alle scorse elezioni, ha presentato formale esposto alla Procura della Repubblica in merito ai fatti raccontati nel video dalla donna/candidata. Un atto che, molto probabilmente, segnerà l’inizio di una lunga querelle per arrivare a far luce sui reali accadimenti avvenuti più di un anno fa. Al tempo della composizione delle liste elettorali a sostegno dei candidati alla carica di primo cittadino.

Che il Pd, invece, abbia perso lucidità è ormai cosa risaputa. Dopo le liti sul gruppo whatsapp del circolo di Cassino e le polemiche che ne sono seguite, a confermare lo stato di forma non proprio brllante della compagine, è apparsa, nella serata di ieri, una comunicazione del commissario del circolo datata 24 giugno. Eh? si, si, proprio così. Ma eravamo al 17 luglio perché la nota è datata il 24 giugno? Il Santo del giorno è San Giovanni Battista. Ma un nesso con le vicende non ce lo troviamo proprio. Anche se, alla fine, la testa del “precursore” finì su un vassoio e forse, dal punto di vista figurativo, c’è il rischio, in questa vicenda, che di capo ne salti più di qualcuno.

La figuraccia e le domande

Torniamo alla nota del Pd. «In riferimento alle recenti notizie di stampa su voto amministrativo del 2019, per il rispetto dovuto alla legge riteniamo non solo giusto, ma necessario che le persone informate sui fatti e sulle circostanze del voto amministrativo dello scorso anno debbano recarsi in Procura della Repubblica per riferire e denunciare quanto di loro conoscenza, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Siamo convinti che la questione morale in Politica sia sempre attuale e che la libertà di cui godiamo nella vita quotidiana non ci esime dal rispetto del prossimo». Firmato il commissario del Circolo Pd di Cassino, Romeo Fionda.

Quello che salta agli occhi a parte l’italiano molto, molto giuridico, sia nella sintassi che nella stesura, è la mancanza di una firma in calce (e ci viene da sorridere. Leggi Accesso agli atti per visionare le firme della lista Pd) e, appunto, la data dello scritto: 24 Giugno 2020 (e qui ci scappa proprio da ridere). Ora, la domanda, pardon le domande, sorgono spontanee. Il circolo Pd sapeva delle questioni evidenziate nel servizio di Tanfuk già alla data del 24 Giugno? Era quindi già pronta una comunicazione in merito? O si tratta semplicemente di un refuso inspiegabile? Mistero.

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