Siamo stati giorni interi a disquisire se le scuole dovevano restare chiuse o aperte prima delle festività pasquali. Il dilemma è stato risolto: le scuole dell’infanzia, elementari e medie possono (quindi non devono) accogliere bambini e ragazzi. Molti hanno dimenticato di dire che, nonostante i provvedimenti governativi e regionali, la riapertura degli istituti è comunque a discrezionalità dei Sindaci. Come è giusto che sia.
Dunque mentre assistiamo alla “rivolta” di molti primi cittadini che in queste ore stanno emanando disposizioni per la riapertura delle scuole dopo Pasqua, a Cassino, il Sindaco Enzo Salera, ha mandato nei giorni scorsi in avanscoperta l’assessore Maria Concetta Tamburrini, comunicando l’intenzione di far riprendere, invece, il 30 marzo, per soli due giorni, le attività didattiche. Giustamente il primo cittadino, almeno questa volta, cerca di star molto lontano “dalle botte”. In quest’ultimo periodo prese anche “a babbo morto”, dopo essersi lasciato andare, mal consigliato, in avventate valutazioni. Poi dimostratesi sbagliate con tanto di “tiratine di orecchie” da parte di alcuni rappresentanti di organi sovracomunali. Questa volta non mettendoci la faccia direttamente potrà adottare all’ultimo secondo la soluzione più conveniente, lasciando magari al massacro la Tamburrini. Come si dice? “A chi tocca arroscia”. E per Salera il gioco varrebbe la candela.
La lettera del dg della Asl di Frosinone
C’è da dire che la Asl di Frosinone, due giorni fa, il 26 marzo, dopo l’annuncio della ripresa delle attività scolastiche, ha inviato una nota a tutti i Sindaci della provincia. Se la missiva è arrivata a Cassino non è ancora certificato. Esistono diversi “fusi orari” al protocollo del Comune: le lettere arrivano prima o dopo o delle volte nemmeno arrivano. Il direttor generale dell’Azienda Sanitaria, comunque, nella sua nota ha specificato che la situazione dei contagi in provincia, pur essendo migliorata, «rimane su livelli di massima allerta» e che a causa delle varianti i reparti ospedalieri sono ancora sotto grave stress. Dopo queste comunicazioni molti sindaci, compreso il primo cittadino di Frosinone, Nicola Ottaviani, hanno deciso di rimandare l’apertura delle scuole al 7 aprile 2021. E cioè dopo le festività pasquali.
FI: un’idea assurda
Sui social sono spariti i ferventi sostenitori della riapertura delle scuole, letteralmente surclassati dalle testimonianze che giudicano folle la ripresa per soli due giorni. Anche alcuni schieramenti politici si sono schierati contro, come ad esempio il coordinamento cittadino di Forza Italia, guidato dal commissario Mario Musilli. «E’ pazzesca l’idea del Sindaco, – ha detto Musilli a nome di tutto il coordinamento FI – espressa, poi, dall’assessore Tamburrini (vittima palesemente sacrificabile su questo argomento), di riaprire le scuole per soli due giorni. E’ assurdo che nonostante la Asl di Frosinone comunichi che la situazione dei contagi in provincia sia ancora molto grave come anche la situazione negli ospedali, si prendano decisioni così avventate dal punto di vista sanitario. Ma anche anti-economiche. Chi pagherà la doppia sanificazione che dovrà essere eseguita nelle scuole? Per far cosa poi? Questi due giorni non cambieranno nulla a livello didattico».
«Abbiamo detto più volte al Sindaco – ha proseguito il commissario cittadino di Forza Italia – di avere coraggio nelle sue decisioni. Ed ancora una volta non lo sta dimostrando. Va bene che sono arrivate disposizioni relative alla possibile riapertura delle scuole. Ma da un primo cittadino ci attendiamo un atteggiamento responsabile verso le reali condizioni del territorio e non un laconico “obbedisco” e l’accodo al solito carrozzone politico».
L’attacco di Fratelli D’Italia
«Non c’è che dire. Ancora una volta le sinistre dimostrano di non avere le idee chiare e sopratutto di infischiarsene delle conseguenze delle loro azioni insensate. La riapertura delle scuole – ha detto, invece, Angela Abbatecola portavoce cittadino di Fratelli D’Italia – vuol dire restituire una speranza di futuro ad una generazione che si va progressivamente spegnendo dietro ad un monitor. Per questo le istituzioni devono ad ogni costo programmare un rientro nei luoghi della crescita e dell’apprendimento. Ad ogni modo però, non possiamo in nessun modo comprendere la frequenza ad intermittenza e a cavallo delle festività pasquali. Come già affermato il vero problema della frequenza scolastica non è in sé, ma nel traffico di famiglie e mezzi che si metterebbe in moto per soli due giorni per poi richiudere. E quello che fa più effetto è l’atteggiamento di sindaco e giunta ad assorbire senza porsi nessuna domanda, le schizzofreniche decisioni dall’alto dei “compagni” di partito».
«La frequenza scolastica per i soli giorni di martedì e mercoledì non giova né agli studenti, tanto meno al contenimento dell’epidemia. Pertanto anche FdI – ha concluso Abbatecola – chiede di temporeggiare ancora per la settimana di Pasqua prima di riportare gli alunni della città martire a scuola. Una riapertura così inutile rischia di riportarci all’ennesima chiusura prima della fine dell’anno scolastico e questo davvero, sarebbe un ulteriore danno enorme ai nostri ragazzi».