Di Mambro:«Fare di più per i lavoratori fragili».

2 MIN

«Confidiamo nell’ascolto del ministro alla Disabilità Erika Stefani e nel sottosegretario all’economia Claudio Durigon per la proroga dell’art. 26 comma 2 dl 18/2020 Cura Italia e seguenti, scaduto il 28 febbraio. I lavoratori fragili sono stati dimenticati molte volte. Confidiamo in un cambio di passo». E’ quanto dichiara l’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro che ha scritto una lettera ai due onorevoli citati.

L’obiettivo primario

«Egregi onorevoli, tutelare la salute dei lavoratori, in particolar modo quelli fragili, – ha spiegato nella missiva – deve essere l’obiettivo primario del legislatore. Soprattutto al tempo del Covid-19, come detto a più riprese dal presidente Mario Draghi negli ultimi giorni. Un obiettivo che però, ancora oggi, stenta ad essere pienamente realizzato. Tante sono infatti le lacune. Alcune delle quali, originate dalle norme sulla sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio e sul loro diritto allo svolgimento del lavoro agile».

Il monito

Secondo Carmine Di Mambro il monito per tutti è che le leggi a tutela della salute dei lavoratori non rimangano scritte solo sulla carta o dette in conferenza stampa. Per non diffondere un senso d’impunità tra chi è tenuto a rispettarle e un senso di giustizia negata tra le vittime.
«Sono migliaia, – spiega ancora – in questo periodo di picco della pandemia, i lavoratori cosiddetti fragili sia del settore pubblico che del privato. Persone con grave disabilità come la immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, con malattie rare etc. Persone impossibilitate ad eseguire lavoro agile per mansione non previste e che aspettano la proroga dell’art. 26 comma 2 dl 18/2020 Cura Italia».

Adeguate Tutele


In particolare modo quello che chiede l’ex consigliere comunale agli onorevoli Erika Stefani e Claudio Durigon, è il riconoscimento di adeguate tutele, sanitarie e lavorative, necessarie a preservare i lavoratori particolarmente vulnerabili, stante alle precarie condizioni di salute.

Al vecchio governo sono state presentate diverse richieste a maggior tutela delle persone fragili, ma molte volte sono state lasciate scorrere come l’acqua. Tali petizioni richiedevano al Governo uscente di sanare quelle lacune legislative che, da quasi un anno, i laboratori pagano con le decurtazioni di stipendio ed il licenziamento. Conseguenze derivanti da tutele inadeguate, tardive, parziali ed inique, previste per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in condizione di “fragilità” correlata alla pandemia.

Assistenza precauzionale

« I lavoratori fragili vengono molto spesso “dimenticati“, – dice Di Mambrosono costretti a scegliere tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Tanto che accade che molti vengano lasciati privi di qualsiasi tutela e impossibilitati ad eseguire smart working perché la mansione non lo permette. Ad oggi attendiamo ancora che l’assenza precauzionale dal servizio parificata al ricovero ospedaliero (art. 26 comma 2 dl 18/2020 Cura Italia e seguenti) venga prorogata, perché scaduta il 28 febbraio. Siamo fiduciosi che gli onorevoli, Stefani e Durigon, continueranno a dedicarci la giusta attenzione e soprattutto un ascolto attento ai bisogni dei più deboli. Facendo esplicitare quanto prima, la non computabilità dell’assenza-ricovero nel comporto di malattia e tutelando pienamente, sino a fine emergenza pandemica, i diritti al lavoro ed alla salute».

«Ricordiamoci – conclude Di Mambroche i lavoratori fragili non sono un problema per il sistema lavoro, ma una risorsa per il paese Italia».

Lascia un commento