Se ne andava sempre a spasso lungo il corso della Repubblica, o su viale Dante. Al suo fianco la moglie, i figli, gli amici di una vita. Si fermava a chiacchierare e a raccontare storielle su una Cassino che non esiste più, fatta di luoghi e personaggi, di donne e di uomini che hanno contribuito a ricostruire quella città che era stata rasa al suolo, abitata da spettri e da quello che restava di una comunità. Ne raccontava spesso, di quegli anni bui, di quando era bambino e della guerra, dei bombardamenti. Della miseria che si respirava tra le macerie. E forse è stata proprio quella fame di vita, di rivalsa che lo ha portato, giovanissimo, a entrare nella squadra della Banca Popolare del Cassinate.
Immaginare oltre
Un ragazzotto di poco più di venti anni che delle “cose” della vita ne sapeva poco e che studiava ancora per trovare impiego con i “numeri”. Da allora il suo percorso è stato dritto sulla stessa strada, ha ricoperto diversi ruoli nell’istituto di credito, ha messo su famiglia come ha amministrato la banca, passo dopo passo, dicendo si o no a seconda delle situazioni. Perché se il Presidente sapeva fare bene una cosa, era immaginare oltre, intravedere il futuro. Aveva naso per queste cose, lo ha dimostrato anno dopo anno, nei decenni. Intravedeva possibilità e innovazione dove altri non vedevano niente o poco più che scartoffie. Ha aiutato e sostenuto grandi e piccoli imprenditori. Ha allargato le maglie della BpC fino a coinvolgere buona parte della comunità.
La seconda famiglia
Ascoltava tutti, bisognava sempre parlare con lui, per un confronto, voleva sapere cosa volevi fare, in che modo la Banca avrebbe potuto contribuire, dava consigli e ammoniva. E quella risata, fragorosa, coinvolgente, quelle battute in cassinese che lo rendevano così umano, alla portata di tutti. In giro con i cantori della Pasquetta Epifania, ai saggi scolastici e alle iniziative sostenute dalla BpC. Cultura, sport, giovani tra le sue priorità sempre. La Banca era la sua seconda famiglia, radicato alle tradizioni ha sempre voluto valorizzare il patrimonio locale. Faceva parte di una schiera di uomini che veramente hanno visto il prima, il dopo e programmato il futuro. Anche quello in cui forse vivranno i nostri figli. Lucidissimo e chiaro nelle spiegazioni di processi finanziari che si studiano nei master universitari, quando entrava in una stanza salutava tutti, dal primo all’ultimo, con una tenace stretta di mano. Presidè, te ne sei andato a 86 anni, solo pochi giorni prima di Natale eri ancora in giro a fare auguri alla gente, ai dipendenti, ai collaboratori, ai cassinesi, col tuo cappotto e il sorriso.
La camera ardente sarà aperta al Santa Scolastica oggi dalle dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16. Subito dopo la salma verrà trasportata nella sala San Benedetto della filiale di Cassino, dove resterà fino al momento delle esequie. I funerali si terranno domani alle 15 in Concattedrale.