In un contesto storico legato alla pandemia e con la decisione di far svolgere la festa della birra all’interno della villa comunale, si prende atto della decisione di non convocare la “consulta dell’ambiente” a supporto della commissione consiliare competente. Si ricorda che tale organo di supporto ha il compito di fornire opportune indicazioni per affrontare o denunciare i problemi ambientali preesistenti. Ma anche quello di valutare il rischio ambientale in cui decisioni dell’amministrazione potrebbero incappare. Su questa tematica abbiamo rivolto qualche domanda allo storico ambientalista, Edoardo Grossi.
Il rinnovo della Consulta
Si rammenda, comunque, che la consulta è stata rinnovata nell’organico con persone scelte dai neo amministratori. Ed oltre le figure professionali richieste dal regolamento (o cmq affini), il sindaco ha deciso di render partecipe una professionista apposita esperta in controlli non prevista dallo stesso regolamento. Appresa la notizia del via libera alla manifestazione, tenuto conto del potenziale rischio ambientale e anche del fatto che a Cassino negli ultimi due anni tale organo è stato messo in disparte. In molti si aspettavano la fatidica prima convocazione.
Festa o non festa e Grossi dilemmi
Vista la mancanza amministrativa, ci siamo permessi di chiedere un parere a chi per anni ha fatto parte di tale consulta ed è di fatto un “ambientalista” storico della nostra città martire (oggi ancor di più): Edoardo Grossi. Edoardo insieme ad altri storici ambientalisti e per molti un punto di riferimento viste le sue battaglie. Purtroppo, queste lotte sono state spesso strumentalizzate dai politicanti locali e tenute in considerazione, a chiacchiere ovviamente, solo durante il periodo elettorale.
Cosa ne pensi della decisione di svolgere questo evento in un periodo così particolare?
Personalmente non sono contrario al fatto che si svolga tale evento, ma di certo, considerato il periodo, bisogna tener conto in primis del rischio generato dall’emergenza COVID-19.
A prescindere dal virus, la vera novità quest’anno è la location di tale evento: la villa comunale. Cosa ne pensi?
Onestamente come molti mi aspettavo, prima di dare l’ok, la convocazione della Consulta dell’ambiente del Comune. È di fatto impensabile, a mio avviso, che non sia stata fatta o richiesta alcuna considerazione in merito all’impatto ambientale che può avere un evento del genere sull’ecosistema insito in questa location. Se proprio il comune è costretto a far svolgere tale evento avrebbe potuto prendere in considerazione il Piazza Miranda, a fronte anche del fatto che le presenze possono essere facilmente controllate oltre a fornire uno spazio adeguato a garanzia del distanziamento sociale.
L’impatto sull’ecosistema
Quali sono i tuoi timori?
Dal punto di vista ambientale è l’impatto che possa avere tale evento sull’ecosistema della villa comunale. Tutto sommato un’area non abituata al transito di un’ingente quantità di persone. E che poi la sera di fatto è chiusa o almeno lo è stata per anni. La fauna ne risentirebbe particolarmente. Gli uccelli, tra questi anche specie particolarmente protette, come il picchio rosso maggiore, ne risentirebbero indubbiamente. Un’altra paura è data dalla consapevolezza della “maleducazione civica” di molte persone che, sotto gli effetti dell’alcool, andrebbero a far bisogni in ogni dove. Oltre che che utilizzare lo specchio d’acqua come pattumiera di fortuna. Senza pensare della fine che farebbe l’olio esausto.
Cosa ti aspetti dall’attuale amministrazione?
Mi aspetto che faccia una valutazione di impatto ambientale e che convochi la consulta per render nota anche l’organizzazione di tale evento e che tenga alta la guardia su questa tematica.
Edoardo Grossi cosa si aspetta, invece, dalle associazioni di categoria?
Spero che i coordinamenti ambientalisti appena costituiti, anche con i consiglieri di opposizione, tramite la consulta dell’ambiente, prendano una posizione netta contro questa scelta scellerata. Così anche da far capire da che parte vogliono stare. Se con la tutela ambientale e la tutela dell’incolumità pubblica o da quella parte che tutela di fatto il profitto economico di alcuni.
Facile strumentalizzazione
L’ambiente è stato fino ad oggi un semplice tema facilmente strumentalizzabile, considerato come un problema a parte e spesso addirittura un problema da gestire gravoso e messo da parte. La salute pubblica non può prescindere dalla quella che è la “salute ambientale” che ci circonda. L’ambiente è l’aria che respiriamo, è la terra che ci nutre e l’acqua che ci disseta. Non aver conto di questi elementi oggi è impensabile. Quello che per i politici italiani è un tema, per la popolazione è una condizione vitale. Ragionare prima di agire, in questo campo è fondamentale. Tutelare l’ambiente significa di fatto salvaguardare l’incolumità pubblica, obbligo quest’ultimo, di tutti i nostri amministratori.