Chi ha incastrato il centrodestra?

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Tutti sostenevano che il problema principale del glorioso ma soprattutto litigioso centrodestra di Cassino fosse Mario Abbruzzese. Ora che non c’è più, ora che naviga sottotraccia apparentemente disinteressato alla politica locale, di quel centrodestra che ha vinto le elezioni nel 2016 ed è arrivato al ballottaggio nel 2019 si sono perse le tracce. Disciolto, vaporizzato, “liqueso” come direbbe il grande Gigi Proietti se parlassimo di Toto, quello scomparso nella saùna per intenderci.

Forza Enzo

Partiamo da Forza Italia, il partito che fece man bassa nel 2016 e che riuscì ad eleggere ben 6 consiglieri comunali. Ad oggi a parte una sortita durante il Coronavirus del commissario provinciale Lazio sud, Rossella Chiusaroli e qualche visitina all’ospedale “moribondo” denominato Santa Scolastica, il partito caro a Silvio Berlusconi non è pervenuto. Non partecipa al dibattito politico, non si esprime sul governo di centrosinistra che guida la città tramite il Sindaco Enzo Salera. Nonostante di cose che non vanno ce ne siano molte. Quasi esistesse un patto di non belligeranza, in questo caso veramente surreale e al limite della follia tra FI e PD. Morale della favola siamo passati dalla grande Forza Italia ad un remissivo e rocambolesco Forza Enzo.

Coltelli d’Italia

Non va meglio in casa dei Coltelli d’Italia. A livello provinciale (nord, ovviamente) da due anni hanno adottato la strategia del “divide et impera”: ai camerati hanno dato Angela Abbatecola, alle new entry di centro il jolly Gabriele Picano. La pasionaria nera, si sbatte come può, ma è chiaro che la sua limpida e lineare strategia di opposizione dura e pura alla Brigata Salera trova il suo limite nella coerenza e nelle mani nude con cui affronta i carrarmati avversari. Una coerenza che le impone di non interloquire con chi ha prodotto la caduta di D’Alessandro, sebbene anche la sua sia stata una voce fortemente critica. Dal canto suo, Picano sembra ben più indaffarato a ingraziarsi la Dirigenza provinciale. Il risultato netto, è che i meloniani cassinati continuano a essere poco incisivi e tutto sommato non hanno alcun interesse a coagulare il centrodestra in un progetto complessivo. Limite d’orizzonte non da poco per un partito che sembra più attento a mantenere ben vivi i contrasti interni.

Chi ci si Lega?

A parte il consigliere comunale Francesco Evangelista e qualche giovincello rampante che cerca di tenere alta la bandiera del Capitano, che, però, già ha già fatto le valigie, la Lega a Cassino non esiste. Nonostante un’intera amministrazione comunale abbia contribuito nel 2018 all’elezione di un consigliere regionale oggi appartenente al Caroccio: Pasquale Ciacciarelli fu Mario Abbruzzese. Quello detto per Forza Italia vale più o meno anche per i rappresentanti di Matteo Salvini nella città martire. Nessun sussulto, nessuna iniziativa politica, proposta o che dir si voglia. Niente di niente. E la domanda nasce spontanea: se questo è l’andazzo ad un partito cosi chi ci si Lega?

Liberi e forti e sono mor..ibondi

Il 22 dicembre 2019 in pompa magna molte testate giornalistiche lanciavano la notizia della nascita del movimento di centrodestra “Liberi e Forti”. Una sorta di amarcord dell’amministrazione D’Alessandro con accesso riservato soltanto a chi aveva la tessera del club “Civico”. Hanno detto che la vittoria del centrosinistra aveva segnato la fine di un modello politico, quello delle decisioni calate dall’altro, ma non sono stati capaci, in sei mesi, di crearne uno nuovo. A parte le sortite dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro e dell’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro il movimento sembra veramente dormiente. In sostanza liberi e forti e sono già mor..ibondi. E l’amministrazione comunale ringrazia.

Dunque, chi ha incastrato il centrodestra?

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