Treno ad Alta….confusione. Un’altra storia triste?

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Non ci sono dubbi, si viaggia, per il momento su di un treno ad Alta….confusione. Se chiudete gli occhi e immaginate una scolaresca su un vagone, diretta verso una qualunque meta per la gita di fine anno, avete di fronte l’immagine di una politica territoriale che non riesce, nemmeno per un obiettivo importante, a non buttarla in caciara e a mantenere un’unità sostanziale e di concetto. Fare ordine diviene veramente difficile se al momento alla stazione Tav di Ferentino -Frosinone si contrappongono teorie e progetti che prevedono una simile struttura una volta ubicata a Roccasecca, poi a Pignataro Interamna. E infine con l’intervento conclusivo di ieri del Sindaco Enzo Salera, proprio a Cassino.

Ci sovviene la dichiarazione dell’istrionico presidente della Camera di Commercio, Marcello Pigliacelli che sorseggiando un caffè ha seraficamente (impossibile ma vero) ha sentenziato:”A Cassino non siete in grado di gestire questa cosa“. Non vogliamo dargli ragione a prescindere, più che altro per principio, ma se le premesse sono queste, di certo, non ci sarà sicuramente un buon e soprattutto un grande finale. Giusto per non alimentare ancora una volta la saga del “molto rumore per nulla”.

La paura di vincere

Nikefobia letteralmente significa “paura di vincere“, lasciamo ai più curiosi l’etimologia del termine, tranquillamente rintracciabile con pochi passaggi sul web. In sostanza è una fobia riscontrabile nel mondo dello sport, soprattutto in campo agonistico, ma può essere facilmente riscontrata in tutte le situazioni di competizione. Sarà questa la motivazione per cui, la politica cassinate, non riesce, nemmeno questa volta, a fare squadra per arrivare alla tanto agognata (perchè non dobbiamo prenderci in giro) vittoria sul nord della provincia di Frosinone. Ma è giusto rilegare i processi di sviluppo ad una lotta tra nord e sud? Forse, non è semplicemente il caso.

La ludoteca

La corsa forsennata a fare la festa per il risultato ha fatto perdere di vista, forse, il punto principale: per fare una festa ci deve essere sicuramente il buffet ma, soprattutto … il festeggiato. In realtà qua sembra di trovarsi in una ludoteca dove per giorni e giorni un treno di legno resta fermo sullo scaffale. E’ bello, ma a nessuno viene la voglia di prenderlo perché, per farlo funzionare, bisognerebbe costruire un percorso. Così tutti giocano a palla, con le pentoline, con le macchinine.

Poi un giorno arriva un bimbo che decide che si può fare, chiede alla maestra il permesso, prende il trenino e prende i pezzi. E quando praticamente è quasi alla fine del progetto arrivano altri compagni che gli dicono che è il loro turno, che il treno lo avevano visto per primi, che loro sanno bene come si monta il percorso, che il fratello maggiore aveva già un’idea per come farlo andare più forte. Il bello è che, mentre loro parlano e continuano a litigare su chi abbia ragione, il bimbo ha finito e ha già posizionato e avviato il treno. Diceva il vecchio saggio, ogni lasciata è persa! Come cantava Celentano: “Ma il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va. Azzurro. Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse senza di te“. Ciuff Ciuff

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