Un arresto nella notte. Poche ore dopo la sparatoria nelle centralissima via Aldo Moro a Frosinone, sono scattate le manette per un giovane di origini albanesi. Giovanissimi tutti i protagonisti della violenta vicenda, poco più che ventenni. La città è come bloccata, la comunità sgomenta. Per questa mattina il Prefetto ha convocato un tavolo sulla sicurezza per fare il punto. Troppi episodi, troppe aggressioni tra giovani e giovanissimi, troppa violenza in ambienti dove dovrebbe esserci sano divertimento. Questo territorio sta mostrando lati troppo oscuri, lo sta facendo da più di qualche anno. Bisogna intervenire dove c’è bisogno e farlo in rete.
Ieri sera un ragazzo è rimasto a terra, senza vita. Si trovava in pieno centro, con altri amici, in mezzo a centinaia di coetanei e non solo. Tre di loro sono rimasti feriti, uno gravemente ed è stato trasportato in una struttura della Capitale. Si tratterebbe di due coppie di fratelli. C’è chi parla di problemi di donne contese, chi di droga, spetterà agli inquirenti fare il punto e ricostruire quanto accaduto. Le forze dell’ordine sono rimaste per tutta la notte al lavoro per raccogliere prove necessarie alle indagini. Intorno migliaia di occhi indiscreti, immagini rubate con smartphone e tablet, video girati e rigirati nelle chat della città, della provincia. A terra un corpo di un ragazzo, coperto da un telo. La foto di un sabato sera a Frosinone, la comunità incredula per quanto accaduto. Così come le risse registrate a Cassino nel tempo, le aggressioni nei comuni più piccoli della provincia, le sparatorie e gli omicidi negli ultimi anni. Il “volto” della comunità giovanile del territorio ci racconta una storia che fa paura, che non piace e che invita alla riflessione.
FOTO ANSA/ANTONIO NARDELLI
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