Negli States è conosciuta come The Kansas City Shuffle. Viene “immortalata” la prima volta in un pezzo jazz del 1928 a cui presta proprio il suo stesso nome. L’autore, un certo Bennie Moten diresse in quegli anni la più importante big band itinerante del Midwest, la Kansas City Orchestra. Insomma tutto torna.
In Italia è, invece, nota come Mossa Kansas City, è stata resa celebre dal “duro a morire” Bruce Willis nei panni del sicario Mr. Goodkat/Smith nel celebre film “Slevin – Patto criminale”, quando racconta al pubblico la tecnica che sta utilizzando per distrarre la sua vittima prima di ucciderla. “Se tutti guardano a sinistra, il vero evento sta accadendo a destra”, questa la definizione sintetica.
Le primarie, una mossa Kansas City?
In sostanza mentre in questo periodo storico tutti gridano: primarie, primarie, primarie innanzitutto. C’è chi sta usando la distrazione generale del centrodestra autodefinitosi “civico”, per lavorare su altri “tavoli” e tessendo la solita tela che poi, alla fine, immobilizzerà tutti. Senza via di scampo. Inesorabilmente. Ovviamente stiamo parlando di “entità” che con i personaggi in campo giocano come “il gatto con il topo”, o, per rendere l’idea, al più classico e blasonato “carta vince, carta perde”. Ovviamente non stiamo parlando dei membri del comitato promotore delle primarie e ne di chi da sempre sostiene (imboccato) questa iniziava. Si, loro ci credono veramente. Purtroppo o per fortuna. Dipende dai punti di vista.
Tutto qua?
Al tempo stesso questa parata di “star” sembrerebbe essere lasciata in regime di “autogestione”. Ma non quella scolastica. Una sorta di espediente che alla fine porterà qualcuno a dire: “Ragazzi, questo è tutto quello che sapete fare?”. E allora le redini torneranno in mano a chi qualcosa, a livello politico, ha sempre dimostrato di saperla gestire, elaborare e soprattutto organizzare. Ma le cose, per ora, devono andare così. Le mosse sembrerebbero chiare, evidenti, tracciate. Aspettiamo le prossime, intanto godiamoci quella Kansas City.