Due anni fa si spegneva Vincenzo Durante. Ha combattuto come un leone fino all’ultimo contro la malattia. La sua prematura morte ha lasciato un grandissimo vuoto. Manca tantissimo vederlo sfrecciare in sella alla sua bici, con gli occhialetti da sole tondi e una pila di fogli e giornali.
Una grande eredità
Sempre aggiornato, ha lasciato il segno fuori e dentro il Palazzo. La sua visione del mondo, a misura di persona, nel rispetto e della dignità di tutti, soprattutto degli ultimi e dei soli, era molto più lungimirante di molte visioni di uomini e di donne al potere. Sigaretta accesa e risata travolgente, Vincenzo ha lasciato una grande eredità che in pochi hanno saputo accogliere e curare. I suoi preziosi libri e il suo patrimonio di giornali sono stati raccolti ed è nato così un fondo a lui intitolato.
Pronti alla battaglia
E chissà cosa avrebbe detto della sua città oggi, chissà cosa avrebbe fatto per cambiare il futuro di Cassino. Oggi a chi rimane spetta l’importante compito si saper trarre ispirazione da Vincenzino, uomo pronto alle battaglie e rispettoso del prossimo, competente e accurato. A cui difficilmente si poteva controbattere e incassare la vittoria.
“E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l’amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c’è qualcuno che deve vederlo
Sogna, ragazzo sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più”